giovedì 30 agosto 2007

Un'iniziativa importante: HELP 2.0



Ci sono persone, che non si fermano alle parole, ci sono persone che riescono anche a tradurre nelle loro azioni quotidiane, il bene che hanno dentro di loro e a donare al prossimo un po' d'amore.
In questo modo riescono ad esprimere quello che in realtà ogni essere umano racchiude in se': il mistero e la bellezza dell'esistenza umana.
Questa iniziativa che sarà svelata il 4 settembre è partita,per quanto ne sappia, dal blog di Morgan.
Conoscendo le cose che hanno fatto finora (lui ed il suo gruppo: i City Angels) sono convinto che sarà un'iniziativa importante per tutti. Non ci resta che diffondere la notizia, aspettare e partecipare...
Vogliamo o no essere protagonisti del cambiamento di questo mondo ?

lunedì 27 agosto 2007

TOP FIVE


Ricominciamo la settimana con una cosa più leggerina.
Ho letto sul corriere.it questo articolo. Pare che la mania del momento sia chiedere a tutti quali sono le 5 cose che si desidera fare prima di morire.
Ora fate pure gli scongiuri, naturalmente, ma voi cosa vorreste fare ?
Io ci devo pensare,non è mica facile rispondere e se poi viene fuori il Genio della lampada e sbaglio qualcosa...

venerdì 24 agosto 2007

Incendi

Sono sempre più indignato!!!

mercoledì 22 agosto 2007

Antonino Scopelliti: una persona da non dimenticare.

Per la serie eroi borghesi voglio ricordare su queste pagine una persona davvero speciale che ha fatto il proprio dovere fino alla morte.
Antonino Scopelliti, mio conterraneo, fu definito anche giudice solo.
Fece il Pubblico ministero presso la Cassazione nel primo maxi processo a Cosa Nostra, quello istruito da Giovanni Falcone, per intenderci.
Venne ucciso in Calabria nel 1991, a causa del suo profondo senso del dovere come molti altri giudici, per la sua morte non è ancora stata fatta giustizia e, purtroppo, ormai sta per essere dimenticato dai più, ma soprattutto dalle istituzioni.
Ci sono centinaia di morti ammazzati dalle organizzazioni criminali che comandano in alcune parti del paese, grazie anche all'incuria colpevole di tutti, quasi tutti sono commemorati e ricordati in diverse occasioni, ma Scopelliti è stato ormai quasi dimenticato. Non è giusto!


lunedì 20 agosto 2007

Senso civico



Ieri ho letto sul Corriere del sera, nella cronaca di Milano, che ci sono persone che non riescono a resistere vedendo per strada bottiglie vuote, lattine, cartacce. Le raccolgono, anche furtivamente, per non farsi vedere quasi se ne vergognassero e poi le buttano nei cestini. Fanno cioé quello che avrebbe dovuto fare chi le ha buttate in terra.

C'è addirittura, un sistemista informatico a Milano che va in giro, nel tempo libero, con un bidone di vernice bianca a ricoprire sui muri le scritte incivili dei writers che rendono brutta ed inestetica la città.

E' come un istinto che li costringe a farlo, come se la strada fosse il pavimento della loro casa, come se il prato fosse il giardino della loro casa ed in effetti lo è. Nelle città del nord europa i cittadini hanno questa idea delle loro città,per questo non le insozzano e le proteggono.
Noi italiani invece consideriamo la città e lo spazio pubblico come terra di nessuno, che idioti!

Per fortuna ci sono anche questi signori che il Corriere chiama i "guerrieri del decoro".

Non so se siano leggende metropolitane, ma vi assicuro che mi piacerebbe che ce ne fossero dovunque di persone così.

Il degrado ambientale in Italia aumenta ovunque e non solo nelle strade.
Le spiagge fra poco avranno più cicche di sigarette che granelli di sabbia, fra un po' stenderemo i nostri asciugamani sui filtri delle sigarette.

Per non parlare degli scarichi a mare e dell'assenza di depuratori... In Grecia (11 milioni scarsi di abitanti, ogni isola ha il suo depuratore!),

La spazzatura ci sommergerà e non solo a Napoli, dove pare sia diventata una parte del paesaggio: quando arrivano i giapponesi restano delusi se trovano piazza Plebiscito pulitissima!

Vi confesso che anch'io ogni tanto raccolgo qualcosa da terra, mi sta venendo la paranoia?

venerdì 17 agosto 2007

Perchè pagare le tasse ?




Oggi, di venerdì 17 e sono pure a casa in ferie, volevo parlare d'altro.
Lo giuro!
Ma due giorni fa ho visto Valentino Rossi in Tv, poi oggi ho letto una dichiarazione di un eminente politico del nord ed allora non potevo esimermi da queste considerazioni.
Il senatore (non so se è ancora senatore o deputato, ma è conosciuto con questo appellativo ormai) ha detto: "non pagheremo più le tasse allo Stato, le pagheremo alle Regioni". Tralascio le considerazioni sulle sue motivazioni, per me poco comprensibili, anche perché le tasse statali sono diverse da quelle regionali, ma voglio soffermarmi sull'interrogativo "perché pagare le tasse ?".
Forse da cittadini che le tasse le pagano, dobbiamo una risposta anche al campione di motociclismo Valentino Rossi.
Premessa doverosa, con il termine "tasse" si intendono sia le tasse vere e proprie, sia le imposte (sui redditi per esempio), in realtà la tassa in senso stretto è il corrispettivo di un servizio pubblico. Ad esempio il ticket sanitario è una tassa, il prezzo del francobollo è una tassa (postale appunto), mentre le imposte, che sono genericamente divise in dirette (ad esempio l'IRPEF, imposte sui redditi delle persone fisiche) ed in indirette (ad esempio la marca da bollo), sono incassate non perché si è richiesto un servizio pubblico, ma sono dovute solo se si rientra in determinate situazioni di tassabilità.
Il principio generale di contribuzione alle spese di uno Stato è comunque alla base della tassazione.
E' un principio di solidarietà e di democrazia, tutti devono contribuire in misura progressiva ai loro redditi e in questo modo tutti concorrono alla quantità e qualità dei servizi pubblici ed a tutte le altre spese che lo Stato deve sostenere per i propri cittadini.
Nessuno Stato può fare a meno di un sistema fiscale.
Il punto però è riuscire a rendere equo il sistema, in modo tale che non si prelevi più del dovuto e del possibile e, soprattutto, che il prelievo fiscale non serva ad alimentare spese folli ed incongruenti.
Grazie a queste spese folli, che invece ci sono state, da qualche decennio (dal 1975 circa) l'Italia si trova esposta ad un grave indebitamento, infatti poiché le tasse non bastavano a pagare i servizi, per non aumentare oltre misura le stesse tasse, il Governo ha dovuto emettere obbligazioni, si è cioè indebitato con le banche e con i cittadini che comprano i BOT e i CCT.
Ora l'Italia è passata da una situazione floridissima degli anni '60 (quando governatore della Banca d'Italia era Donato Menichella) ad una situazione di forte debito pubblico (circa 1400 miliardi di Euro, si calcola che ogni cittadino abbia oggi circa 25.000 euro di debito) sul quale debito, naturalmente, bisogna pagare interessi, in questo modo il debito aumenta ogni anno e di conseguenza gli interessi da pagare e così via.
E' una specie di circolo vizioso che non porta nulla di buono.
Nello stesso tempo si calcola (dati del Ministero dell'economia) che vi siano almeno 300 miliardi di euro di evasione ogni anno che - se riscossi - potrebbero sanare in pochi anni il debito e rendere questo paese un paese all'avanguardia nella qualità della vita (naturalmente se avessimo anche dei governanti seri, ma questa è un'altra storia...).
Aggiungo un'altra considerazione etica, può reclamare diritti di cittadino e utilizzare i servizi pubblici solo chi paga anche le tasse (e non dimentichiamoci che ad esempio nel servizio sanitario aperto a tutti, pur con tutte le sue pecche, siamo secondi nel mondo solo alla Francia -dati di Repubblica di oggi!).
Ora capite perché sentire il Valentino che dice con quel suo tono da presa per i fondelli: " ma signori io vivo a Londra e pago lì le mie tasse" (anche se fosse vero!), mi fa davvero rabbia...

p.s. a proposito di spese folli, sapete quanto costa il logo in alto a destra, commissionato dal Governo Prodi alla Landor associated (americana) ? Solo (si fa per dire!) 80.000 euro, un'inezia a confronto del portale www.Italia.it commissionato dal Governo Berlusconi (ben 45 milioni di euro... !!!) (fonte Repubblica.it 15 marzo 2006)

mercoledì 15 agosto 2007

Anche a Ferragosto si può dire: ORA BASTA! (per la serie: La libertà non ha prezzo!)



Voglio ricordare qualcuno che non c'è più e che, sinceramente, ci manca.
Non c'è più perchè sono stati censurati, da destra e da sinistra... Anche oggi non si sa se Sabina Guzzanti e Daniele Luttazzi torneranno mai più in televisione a fare satira...

Siamo ancora un paese libero ? Per curiosità andate a vedere su questo sito l'ultimo rapporto sulla libertà di stampa pubblicato da Reporters sans frontieres, scoprirete che veniamo dopo Namibia, Benin, Trinidad & Tobago.

Ultimi tre video con il grande Luttazzi, nel primo racconta delle sue cause e nel secondo e terzo, intervistato da Biagi, ci dà la notizia - censurata da tutti i media - che ha vinto tutte le cause!









... e per finire, cosa ne pensava il Grande Indro Montanelli:

lunedì 13 agosto 2007

Bambini che muoiono (ogni giorno 30.000 nel mondo!)



Lo so è un argomento da pugno nello stomaco, non certo piacevole soprattutto nella settimana di ferragosto, ma continua ad accadere in tutto il mondo.
Anche in Italia, nella civilissima (!?) Italia.
In Darfur, nel Rwanda, come in Italia, in Africa come in Europa, nel mondo intero si uccidono o muoiono bambini e non si può rimanere senza nemmeno una parola...
Ieri a Livorno, oggi a Castelvolturno, domani dove ?
Non mi aspetto commenti, non ce ne bisogno, so che siete solidali, ma ritengo giusto ricordare questi angeli, vittime della violenza di questo mondo terribilmente ingiusto e schifoso.
Voglio ricordare anche i bambini soldati, i bambini abusati sessualmente, i bambini che lavorano come schiavi, i bambini orfani dell'AIDS e quelli malati dello stesso male, i bambini di strada abbandonati e tanti altri che non vivono un'infanzia degna di un essere umano.
Sul sito della Bruja ho letto una frase di Gibran: "Il desiderio è metà della vita; l'indifferenza è metà della morte." ed io non voglio restare indifferente.

giovedì 9 agosto 2007

Il Meme, questo (per me) sconosciuto...

Sono stato nominato per rispondere a un meme. Per prima cosa mi sono chiesto: ma cosa cavolo è un meme,. Sarà che sono nuovo di blog, sarà che ho una certa età (anche mia figlia di 5 anni una volta che io le dissi "guarda Clara che non ce la faccio a prenderti in braccio perchè ho una certa età", mi rispose: "Papi, ma anch'io ho una certa età"...), il fatto è che non lo sapevo proprio cosa fosse. Certo ne avevo sentito parlare, ma -giuro- non conoscevo la definizione. Così ho cercato su wikipedia (che risorsa!) e l'ho trovato, sapete che mi piace approfondire, no?
Ora siccome ci sono altre persone, (no, non voi, bloggers scafatissimi) che non sanno cos'è, di seguito metto un piccolo link per scoprirlo: Cos'è un meme.
Ma non voglio divagare, sennò il mari mi manda a quel paese.
Ho pensato tutto il giorno a queste paure quotidiane e non voglio più rifletterci perchè altrimenti diventano angoscie... ma il meme l'ho preso sul serio e voglio aprirvi il mio cuore.

1) paura di deludere il mio prossimo. Sulla mia affidabilità non possono avere dubbi, cerco di dare il meglio e quando mi succede di deludere (ah, se mi succede!) vado in crisi.

2) paura di ammalarmi prima di concludere la mia missione (aiutare a crescere e a diventare autonome le mie figlie).

3) paura che non si possa davvero cambiare nulla di questo mondo ed arrendermi all'ineluttabile.

Scusate se ancora una volta faccio il filosofo... ma è davvero così...

Visto che devo (lo prevede la tecnica del meme!) nominare qualcun'altro (con la speranza che non siano partiti per le ferie!), allora i signori nominati per rispondere sono:

Giuliana : http://giulianissima.blogspot.com/
Flipper: http://tuttosenzataboo.blogspot.com/
Kniendich: http://miportovia.blogspot.com/

Un abbraccio a tutti e i nominati non me vogliano...

mercoledì 8 agosto 2007

Tu sei un bastardo!

E' il titolo di un pamphlet di Gad Lerner uscito due anni fa.
In questo libro Lerner critica l'uso e l'abuso delle identità, delle radici e delle origini che servirebbero solo ad aumentare le divisioni, i conflitti e vere e proprie guerre tra il genere umano, proprio in un'epoca in cui la cd. globalizzazione avrebbe dovuto superare le barriere, le differenze, eliminare le antiche rivalità religiose, etniche e sociali. Invece, proprio in questi ultimi anni si è diffusa un'incontrollabile tendenza ad esaltare le proprie origini e costruirsi una propria identità che si afferma superiore alle altre. Tutto questo non è assolutamente un segnale di progresso umano, anzi!
Vogliamo parlare di islamismo, ebraismo, cristianesimo,piuttosto che di bianchi o neri oppure di rom o di africani ?
Anche noi italiani non siamo esenti dal gioco delle identità, del sud, del nord, del centro, siciliani, piemontesi, calabresi, lombardi ecc. non possiamo certo dire di avere un'identità precisa se non a livello forse culturale... Anche io spesso ricordo di essere nato in Calabria e che mi sento veneto di adozione, mentre ora sono deportato in Toscana (parafrasando il poeta Virgilio che aveva fatto scrivere sulla sua epigrafe: Mantua me genuit, Calabri rapuere, tenet nunc Parthenopae...). A ben riflettere però con tutte le occupazioni e le invasioni di altri popoli che nel corso dei secoli abbiamo subito, proprio non possiamo dire di avere un pedigree purissimo. In realtà siamo tutti dei bastardi, per fortuna e come tutta la razza umana del resto. E' un principio della genetica che gli esseri viventi per sopravvivere devono conservare una forte diversità biologica o biodiversità.
Dunque ben venga il meltin' pot e, se siete dei viaggiatori (come me) dimenticate pure dove siete nati, non ha importanza. E' importante solo ciò che siete e che date di voi al vostro prossimo.
Vi lascio una bella canzone di Luca Carboni che, secondo me, ha davvero centrato il punto, anche prima di Gad Lerner!

domenica 5 agosto 2007

Ma gli essere umani sono geneticamente cattivi ?

Questo è un argomento davvero agostano e, forse, di lana caprina.
E' naturalmente collegato al precedente sulla felicità. Un pensiero che mi è venuto leggendo un bellissimo post su un blog di Greg: "The gates of dawn".
Il post del 22 giugno 2007, si intitola: "Quanti sono i cattivi?" e racconta un aneddoto storico dell'antica Grecia. C'è anche un bel commento della carissima Orchidea blu (che comincio a conoscere leggendo blog e commenti e devo dire che condivido molte idee con lei).
Chi volesse sapere di più sulla storia raccontata può farlo anche su wikipedia.
Io però mi rifiuto di pensare che la maggior parte degli uomini sia cattiva, anche se tutti gli indizi vanno in questa direzione, esperienze personali, storia degli uomini a cominciare dall'ultima tesi sull'estinzione dell'homo Neandertalensis, dovuta alle violenze dell'homo sapiens sapiens(??) per non parlare della storia recente (l'ultimo secolo narra di grandi genocidi).
Anche ognuno di noi nella vita quotidiana ha potuto sperimentare piccole e grandi cattiverie, cosa pensare ?
The answer, my friend, is blowin' in the wind....



Post Scriptum (alle ore 17.30 del 5 agosto)
Non vorrei essere frainteso, io rimango ottimista e ho fiducia negli uomini e nel mio prossimo, quando conosco qualcuno per la prima volta, non parto mai prevenuto, continuo a prendere fregature abissali, ma non mi interessa, posso starci male per un po' ma nessuno potrà togliermi mai nè il piacere di dare qualcosa di me nè la mia dignità. Per me la risposta alla domanda se l'uomo è genet(r)icamente cattivo o banalmente incline al male, è assolutamente NO!

giovedì 2 agosto 2007

Cos'è la felicità ?

Effetti del Buon Governo 1337-1340 (particolare) Affresco di AmbrogioLorenzetti -Siena Palazzo Comunale

Oggi mi ha particolarmente colpito una lettera indirizzata al giornale La Repubblica da un avvocato di Catania (Paolo Spanti). Nella lettera si afferma il principio che non può esistere la felicità individuale perché l'essere umano è un essere sociale, integrato in una collettività. In altre parole o si è felici tutti assieme oppure ci sono solo momenti di piacere individuale che non possono essere chiamati felicità.
"La vera felicità -dice l'autore della lettera- è vivere in una collettività in cui ti senti parte integrante, in cui sei in sintonia nel contesto dinamico ed armonioso delle risorse organizzate da un governo locale e centrale che ben ti rappresentano e che condividono le tue aspettative, fissando i principi, determinando gli scopi da perseguire, gli obiettivi da raggiungere, i valori da affermare. Solo allora avverti di dare un senso alla vita e alle azioni in quanto uomo sociale e solidale, con il tuo contributo fattivo ed utile all'aspirazione a quelle conquiste permanenti."
Anche Aristotele aveva intuito che la felicità può essere solo un'esperienza collettiva.
Deve essere un'esperienza pubblica, politica, intersoggettiva, proprio perché è un'aspirazione comune a tutti gli uomini e a tutte le donne.
Io sono convinto che è così, anche se, qui e oggi, siamo molto lontani dall'obiettivo.
Le azioni umane che si possono riscontrare quotidianamente vanno in tutt'altra direzione. Incendi dolosi, inquinamento, degrado ambientale, emergenza rifiuti, sprechi ignobili, disorganizzazione dei servizi e delle istituzioni, abusi e prevaricazioni, violenze e terrorismo, ci comunicano e ci fanno vivere solo esperienze infelici e devastanti anche solo sul piano psicologico.
Il discorso si ricollega al rispetto delle regole, all'etica pubblica e privata ed alla mancanza di civismo già ribadito.
Voi cosa ne pensate ?