domenica 25 novembre 2007

FREE HUGS


Stiamo per entrare nel mese di dicembre, fra un po' sarà Natale.
Non fate regali costosi ed inutili ad amici e conoscenti, regalate abbracci, anche agli sconosciuti/e, magari dopo averlo fatto, vi sentirete meglio anche voi.
Sapete? A volte è l'unica cosa di cui abbiamo bisogno. Un vero e caldo abbraccio.
Un po' di calore umano risolve tanti problemi.
Pensateci e guardate qui sopra il video di Juan Mann e sui link sottostanti quelli degli altri scatenati italiani.
Un abbraccio a tutti.
Rob

Abbracci gratis

Abbracci liberi

martedì 20 novembre 2007

Intervista a un segretario comunale.

Intervistatore: “Prima di tutto vogliamo spiegare cosa fa questa sconosciuta figura di dipendente pubblico? ”

Segretario comunale: "Ora come ora, credo che anche gli stessi segretari comunali abbiamo forti problemi a capire bene il loro ruolo. Comunque, non voglio polemizzare subito e Le dico che il segretario comunale e provinciale, un tempo non lontano, era considerato il notaio del Comune o della Provincia. Era insomma colui che dava pubblica fede agli atti dell'Ente in cui lavorava, ne garantiva anche un certo crisma di legalità ed era il vertice, cioé il capo, di tutti gli uffici.
Per questo motivo in ogni Comune o Provincia c'è un solo segretario generale."


Intervistatore: “Allora non è il segretario del sindaco, come qualcuno potrebbe credere?”

Segretario comunale: “Forse non mi sono spiegato bene. Facciamo un piccolo flashback. Fino al 1997 i segretari erano funzionari/dirigenti del Ministero dell’interno che rappresentavano, in qualche modo, lo Stato nell’Ente locale. La figura era presente fin dall’unità d’Italia e prima ancora nello stato sabaudo. Tra l’altro il segretario generale è una figura presente in quasi tutti i comuni del mondo, con diverse sfaccettature. Insomma laddove c’è un’organizzazione politica che rappresenta una piccola comunità, c’è anche un esperto di leggi e regolamenti che supporta tecnicamente gli organi politici nelle decisioni da prendere nell’interesse collettivo. Ma non si può parlare di una funzione di segreteria dell’organo politico (sindaco), che è cosa ben diversa dall’alta funzione di consulenza, di direzione e di garanzia che svolgeva il segretario comunale.

I: “Ma perché parla sempre al passato dei segretari e non al presente? Lei è ben vivo e vegeto!”

Sc: “Perché la storia e la figura del segretario sono cambiate moltissimo negli ultimi tre lustri.

Dal 1990 venne affidata al segretario comunale e provinciale anche un’ulteriore responsabilità: l’espressione di un parere di legittimità su tutti gli atti deliberativi dell’ente.

Successivamente, con la decisiva riforma del 1997, una delle cosiddette leggi “Bassanini” dal nome del ministro proponente, la figura del segretario venne completamente modificata (naturalmente in peggio e non solo per i segretari, ma soprattutto per i cittadini).

I: “Cosa intende? Si spieghi più chiaramente.

Sc: “Anzitutto, con una norma assolutamente illegittima perché incostituzionale, si diede al sindaco la possibilità di scegliere il segretario comunale in modo assolutamente fiduciario, senza alcuna forma di selezione trasparente, poi venne abrogata anche la funzione essenziale del parere di legittimità che era stato un caposaldo fondamentale della legalità negli anni dal 1990 al 1997 , venne, inoltre, eliminata la funzione di vertice degli uffici comunali e si istituì la figura del direttore generale, che in massima parte servì a dare un incarico pubblico, a spese dei cittadini contribuenti, a qualche sodale politico del sindaco o dei partiti che lo avevano sostenuto in campagna elettorale.

Insomma, in un sol colpo di legge si ottennero risultati clamorosi: mani sempre più libere delle amministrazioni (meglio ancora: mani libere dei sindaci e dei presidenti delle province) in tutte le scelte più importanti degli enti e, prima di tutto, nella scelta dei dirigenti. Questi ultimi, nominati fiduciariamente, non avrebbero mai più contraddetto l’amministrazione politica anche nelle decisioni più temerarie. Il tutto, ovviamente, a spese dei cittadini ed affidando nelle mani di pochissimi un abnorme potere locale senza controllo.

A proposito di controlli, nel 2001, con la legge costituzionale di riforma del titolo V, vennero aboliti anche i controlli preventivi di legittimità sugli atti di Comuni, Province ed AUSL, che prima venivano effettuati dai Comitati Regionali di Controllo. Il risultato fu ed è tuttora, quello di una tutela sempre minore dei cittadini nonché l’aumento vertiginoso dei contenziosi davanti ai giudici, soprattutto dei giudizi della Corte dei Conti per responsabilità di danni all’erario, come ricorda ogni anno il procuratore generale della Corte stessa.”

I:” Non c’è che dire, Lei delinea un quadro terribile, ma non sarà per caso che lo fa perché rimpiange i bei tempi andati, durante i quali avevate la possibilità di condizionare l’azione amministrativa dei politici locali, guadagnandovi per questo l’odio giurato e imperituro di partiti come la Lega Nord (ma anche di altri ben più “democratici”)?”

Sc: “No assolutamente. Sicuramente anche tra noi c’erano persone che interpretavano male il loro ruolo istituzionale, ma erano una minoranza sparuta e ben conosciuta. Il fatto è che con queste riforme, invece, si è -volutamente e deliberatamente- creato un grave deficit di controlli sulla legalità dell’azione amministrativa.
Lo stesso ministro Bassanini si faceva un vanto del fatto di essere riuscito ad approvare una legge – diceva- “a Costituzione invariata”, ben sapendo come la legge fosse incostituzionale. La conseguenza è che, ora, sono sempre più in pericolo i diritti fondamentali dei cittadini di questo Paese, come i diritti di uguaglianza, di libertà, di trasparenza, di giustizia sociale, il diritto al rispetto delle regole che sono garantiti (ancora!) dalla Costituzione Repubblicana. Una delle migliori Costituzioni al mondo, che se rispettata da tutti, non avrebbe nessun bisogno di essere modificata, come ancora alcuni vorrebbero.

Inoltre, vorrei ricordare che ai tempi di mani pulite, la categoria dei segretari comunali e provinciali è passata pressoché indenne dalla bufera giudiziaria, perché sostanzialmente formata da funzionari preparati, competenti, onesti e dotati di un alto senso dello Stato di diritto e delle istituzioni.

Per ultimo, la ciliegina sulla torta. L’approvazione di questa riforma fu fatta passare come un tassello importantissimo per vincere i ritardi della burocrazia e migliorare l’efficienza delle amministrazioni pubbliche. Bene, a distanza di dieci anni gli effetti sono sotto gli occhi di tutti, E’ migliorato qualcosa ?

I: “Lei mi fa venire l’orticaria, ma non posso controbattere nulla. E’ dunque finita la figura del segretario comunale come la conoscevamo fino alla fine degli anni 90?”

Sc: “Credo proprio di sì! La figura del segretario comunale, notaio, garante della legalità, delle minoranze in consiglio comunale e dei diritti dei cittadini è definitivamente finita. Devo dire che a questa fine hanno contribuito, in primis, gli stessi nuovi segretari comunali ed anche quelli vecchi, che hanno cercato di approfittare della situazione per fare carriere strepitose, strappare incarichi strapagati e fare le scarpe ai loro stessi colleghi. Anche io sono arrivato dopo 23 anni di servizio a non poterne più. Ho scelto di cambiare lavoro, se ci riesco, perché non sopporto più di dover vedere situazioni non gradevoli, che non mi piacciono più, anche se credo di essere riuscito finora a conservare la schiena dritta pure in questi anni di ignominia della categoria e della pubblica amministrazione.

Occorre anche ricordare che, ad oggi, il contratto di lavoro dei segretari non è ancora stato rinnovato dal 2001 ed è rimasto l’unico del pubblico impiego fermo al primo CCNL.

Solo dieci anni fa eravamo oltre 7000 segretari per circa poco più di 8000 enti, oggi siamo rimasti 4000 e rotti. Si registrano anche per questo situazioni paradossali: segretari che sono incaricati in cinque Comuni contemporaneamente, il che fa spesso dire che, stando così le cose, il segretario non serve più a nulla.

Ci sarebbero tante altre cose da dire, ma la carità di patria mi impone di tacere. Gli addetti ai lavori sanno bene di cosa parlo.

I cittadini comuni, invece, dovrebbero preoccuparsi seriamente della tragica situazione attuale negli enti locali, nelle società pubbliche che gestiscono servizi (fenomeno oggi sempre più diffuso e sempre più preoccupante) e in genere nella pubblica amministrazione per quanto riguarda il tema della legalità.

I: “Infine un’ultima domanda, forse un po’ provocatoria, se vuole.
Ma in tanti anni di lavoro accanto al potere non mi dica che non ha nessuno scheletro nell’armadio?”

Sc: “Se è vero che chi è senza peccato scagli la prima pietra, non dirò di essere senza peccato.

Può sembrare strano e capisco di fare forse la figura del fesso, però posso affermare con assoluta sicurezza: a) di non avere mai preso più dello stipendio che mi spettava (forse, in qualche occasione, come arretrati, inquadramento, galleggiamento ecc. ho preso anche qualcosa in meno e chiedo scusa per questo ai miei figli e a mia moglie), b) di non aver fatto carriera per grazia ricevuta, e, soprattutto, c) di non essere passato sul cadavere di nessun collega. Quanto al rapporto con i cittadini, ho sempre cercato di non pregiudicare nessuno e anzi di aiutare tutti. Ho aiutato anche gli amministratori, quando magari si trattava di fare un’interpretazione della legge più coerente con gli interessi dei cittadini e della comunità, anche se ho dovuto fare per questo delle forzature, diciamo, a fin di bene.
Ma se è vero che le vie dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni, sicuramente ho peccato e chiedo perdono.

Se mi consente, però, vorrei terminare questa breve intervista affermando che una società civile e democratica non può sopportare a lungo lo squilibrio tra i poteri che la compongono, come quello che si sta verificando attualmente. Sovente sento parlare dai politici, da me frequentati per dovere di ufficio, che il primato della politica è sacrosanto, intendendo con questo dire che loro (i politici) devono prevalere su tutti.

Non è così, non è assolutamente così. Prima di tutto viene il primato della legalità e dei diritti fondamentali della persona umana. Dopo si può ragionare di tutto.

Nessun potere (politico, giudiziario, esecutivo), inoltre, può essere esercitato senza controllo e tutti coloro che impersonano le istituzioni pubbliche o private devono rispettare le leggi dello Stato.

Questa è l’unica base di partenza comune ed imprescindibile che si deve necessariamente premettere a qualsiasi ragionamento di riforma dello Stato e della società italiana.

Occorre riaffermare il primato della legalità e delle regole condivise ed applicate a tutti senza condizioni, se vogliamo che l’Italia diventi finalmente un Paese “normale”.

Sullo stesso argomento leggi l'articolo sul futuro dei segretari (aprile 2004).

domenica 18 novembre 2007

Trilateral Commission e gruppo Bilderberg.



Sempre a proposito di poteri forti, associazioni segrete et similia, forse non tutti, anzi pochi, sanno che esiste una commissione internazionale non ufficiale che si chiama Trilateral.
Io l'ho scoperta da poco grazie ad un amico giornalista (un bravo e soprattutto onesto giornalista!).
La Trilateral conta come membri più di 300 influenti privati cittadini (uomini d'affari, politici, intellettuali) provenienti dall'Europa, dal Giappone e dal Nord America, con l'obbiettivo dichiarato di promuovere una cooperazione più stretta tra queste tre aree.
Su Wikipedia sono presenti alcune analisi critiche che paragonano la Trilateral ad una setta di persone influenti che serve a proteggere i loro affari e le attività delle società multinazionali che rappresentano, condizionando anche i governi nazionali dei vari paesi del mondo.
Nella Commissione sarebbero presenti anche membri del gruppo Bilderberg.
Il gruppo Bilderberg, o anche conferenza Bilderberg, è una conferenza internazionale annuale ad invito riservato e segreto a circa 130 esponenti, spesso con ruoli di rilievo nel mondo economico, finanziario e politico. Anche questa conferenza (a carattere di lobby) è molto ufficiosa e della stessa si sa ben poco poiché non ci sono né verbali né notizie ufficiali sugli argomenti trattati e sulle decisione prese. Si sa solo che si riunisce ogni anno, la località e i partecipanti. Vi invito a vedere sul link di wikipedia i partecipanti italiani!
Se leggerete le note sui link che vi ho inserito, potrete vedere che si parla di cooperazione e miglioramento della società umana, ma dai risultati e da come va il mondo in questi ultimi tempi mi pare che queste potentissime associazioni di persone influentissime non siano proprio orientate al bene comune di tutti gli uomini.
Termino questo post con una citazione importante: Kenneth Bouldin, docente universitario americano, scriveva sin dagli anni sessanta: "Si può perfettamente concepire un mondo dominato da una dittatura invisibile nel quale tuttavia siano state mantenute le forme esteriori del governo democratico".
Forse è per questo che a volte anche se cambia il Governo, da destra a sinistra, sembra che non cambi assolutamente nulla ?

sabato 17 novembre 2007

Un'altra società è possibile.

Da mesi su questo blog, nato per caso, vado affermando il principio della legalità, dello stato di diritto e del rispetto delle regole, del merito per valutare le persone et cetera.
Per questo riporto spesso degli esempi di altri Paesi che ritengo più civili del nostro e vi garantisco che la cosa non mi diverte. Perché come diceva Biagi questo, bene o male, è il mio Paese.
E' evidente che ogni società ha i suoi difetti e, lapalissianamente, si può tranquillamente affermare che nessuno è perfetto.
Ma sentite cosa sono capaci di fare in Inghilterra.
Notizia letta su l'Independent: due giorni fa un ministro del Governo inglese è stato multato di 100 sterline e penalizzato con decurtazione di tre punti sulla patente, perché mentre guidava, parlava al cellulare.
Notare due cose: il ministro guidava la sua auto (da solo, voglio dire!) ed è stato multato senza pietà.
Sembra fantascienza.
Eppure è così, semplicemente.
Le regole vengono fatte rispettare a tutti, indistintamente. La cosa fa notizia solo perché la violazione l'ha fatta un ministro che dovrebbe essere più attento al rispetto delle regole, per questo è maggiormente criticato dalla stampa inglese.
E' questo che intendo per STATO DI DIRITTO (scusate le maiuscole, ma quando ci vogliono, ci vogliono).
P.S. Qualcuno mi dirà che anche il vicepresidente della Regione Veneto (Zaia) qualche mese fa è stato multato per eccesso di velocità, ma sappiate che lui ha subito precisato che non era colpa sua: era in ritardo ad un importante riunione e poi ha lanciato una campagna per alzare i limiti di velocità.

domenica 11 novembre 2007

La Calabria, mons. Bregantini, il dr. De Magistris e i giovani calabresi.



Se l'Italia è in crisi d'identità, di legalità, crisi della politica, insomma profonda crisi sociale, la Calabria è ormai in coma profondo.
Sono nato in quella terra, un tempo bella e accogliente; con tante cose di qualità, a cominciare dalla cultura e dalle persone e, capirete, che soffro a doverne parlare, in un certo senso, male.
Eppure, forse c'era la possibilità di rinascere, di far ritornare quel senso dello stare insieme civilmente ed in modo solidale, nella legalità e nella normalità.
Nuove realtà emergevano faticosamente: i giovani di Locri, di Catanzaro e di tutta la Calabria; una certa parte di magistratura libera e indipendente, ma soprattutto coraggiosa; una Chiesa cattolica militante e attiva contro le organizzazioni criminali; l'associazione Libera di don Ciotti.
Invece, una serie di fatti, di "coincidenze", di "fatalità" non permetteranno questa rinascita.
Ieri due notizie mi hanno colpito profondamente e con me tutti coloro che hanno a cuore le sorti dei calabresi, che poi sono le stesse degli italiani (parliamoci chiaro).
La prima è che mons. Bregantini, vescovo di Locri impegnato come don Luigi Ciotti contro tutte le mafie, è stato promosso arcivescovo metropolita di Campobasso-Bojano e quindi andrà via dalla Calabria. Promoveatur ut admoveatur...?
La seconda è che il ricorso di De Magistris per scongiurare l'avocazione delle sue inchieste da parte del procuratore generale, è stato respinto dalla Cassazione per motivi formali.
Non essendo egli il capo dell'ufficio (il procuratore capo) non aveva titolo per presentarlo. Ora è chiaro che il procuratore capo non l'avrebbe mai presentato, perché è con lui che De Magistris è entrato in contestazione a causa delle sue inchieste. Dunque l'avocazione rimane e non sarà esaminata la sua legittimità perché i giudici della suprema corte non sono entrati nel merito del ricorso.
Ora aspettiamo il giudizio sul trasferimento d'ufficio da parte del CSM e dopo il quadro sarà completo.
Nel frattempo i giovani calabresi ed anche i più anziani sono lasciati soli e qualcuno ricomincia a pensare che forse è meglio fare come le tre scimmiette...
Che tristezza!

sabato 10 novembre 2007

Editto bulgaro si, editto bulgaro no.

Senza parole.





Enzo riposa in pace, noi ricordiamo tutto.

martedì 6 novembre 2007

Enzo Biagi è morto



Apprendo in questo momento la notizia, che purtroppo si attendeva da alcuni giorni.
Da oggi siamo più soli, noi cittadini.
Siamo più soli e meno informati di prima perchè Enzo Biagi era un giornalista-scrittore, un uomo di cultura, che aveva fatto del rispetto del prossimo, dei cittadini e delle istituzioni la sua personale legge morale. Come Indro Montanelli.
Ci lascia un grande personaggio del giornalismo mondiale e non solo, una persona sempre gentile e disponibile con tutti.
Ora, ipocritamente, lo loderanno tutti, anche coloro che lo cacciarono dalla RAI e da tutte le televisioni, togliendoci il piacere di ascoltare le sue garbate, quanto etiche, sincere e necessarie critiche a questo nostro decadente Paese.