venerdì 23 aprile 2010

Un lettore/lettrice del blog australiano...

Bè la rete è globale, come si dice. Non dovrebbe fare meraviglia.
Eppure il fatto che oggi il mio blog ha avuto un lettore/lettrice australiano mi incuriosisce molto.
Chi sarà? Che avrà pensato leggendo i miei poveri pensieri, ma soprattutto leggendo delle cose italiane...
Sono davvero molto curioso e mi piacerebbe entrare in contatto con lui/lei.
Chiunque tu sia, fatti vivo! Lascia un post, una mail, qualcosa...

mercoledì 21 aprile 2010

Migranti e nuova società


Migranti, lavoratori, cittadini.

Da diverso tempo mi frullano alcuni pensieri in testa.
La situazione della nostra società non è in una fase, diciamo così, particolarmente brillante, anzi. Siamo in un periodo di decadenza, decadenza economica, morale, sociale.
Certo non possiamo, come vorrebbe alcuno, addossare le responsabilità di questo decadimento al fatto che nel nostro Paese sono presenti alcuni milioni di persone provenienti da altri paesi più poveri, che sono venute in Italia in cerca di occupazione stabile, di una nuova vita, di futuro.
Peraltro queste persone aiutano la nostra economia con il loro lavoro, anche se spesso vengono trattate peggio delle bestie, vedi vicenda di Rosarno ed altre situazioni di lavoro nero e di sfruttamento.
Quanto alla criminalità degli immigrati, agitata sempre come uno spauracchio per fomentare l’odio verso lo straniero, le statistiche Istat ci dicono che è leggermente superiore a quella degli italiani, ma si deve considerare anche che molti immigrati entrano da clandestini e sono costretti a vivere di espedienti come ad es. vendere merce illegale.
Alcuni numeri ci aiutano a capire l’importanza del fenomeno per il nostro Paese.
Attualmente gli immigrati contribuiscono, con il loro lavoro, al 9,5 per cento del prodotto interno lordo con circa 134 miliardi di euro di prodotto. I loro versamenti contributivi effettuati all’INPS, nel 2009 sono superiori ai 7 miliardi di Euro, il gettito fiscale (IRPEF) supera i 3,2 miliardi di euro. La Banca d’Italia stima, invece, che agli immigrati vada solo il 2,5% di tutte le spese di istruzione, pensione, sanità e sostegno del reddito, più o meno la metà di quello che assicurano in termini di gettito per l’erario complessivamente.
Vi sembra giusto? A me no.
Credo che l’Italia abbia un grande vantaggio dall’immigrazione, così come l’hanno avuto i Paesi che hanno accolto i nostri emigranti nel passato (ad iniziare da quelli più lontani come USA, Canada, Australia, Paesi dell’America latina). Ricordo un esempio per tutti. Ricordate il programma Apollo che permise alla Nasa ed agli Stati Uniti di arrivare sulla luna? Il direttore di questo programma era Rocco Petrone (lo vedete nella foto del post), figlio di emigrati italiani, dalla Basilicata, precisamente originari di Sasso di Castalda (Pz). Suo padre, operaio ferroviario, morì per un incidente sul lavoro lasciandolo orfano ancora bambino. Sua madre era operaia in una fabbrica di guanti e Rocco dovette darsi da fare per aiutare la famiglia effettuando consegne di ghiaccio. Successivamente entrò per concorso all'Accademia Militare di West Point. Ritornato dal servizio militare in Germania si congedò come tenente colonello e proseguì gli studi iscrivendosi al Massachusetts Institute of Technology dove conseguì nel 1951 il Master degree in ingegneria meccanica a cui poi si aggiunse un honorary doctorate conferitogli dal Rollins College.
Ecco, tutto ciò per dire che in Italia questo non sarebbe possibile per il figlio di una famiglia di emigranti per il semplice motivo che i figli degli immigrati non possono avere, con le leggi vigenti, la cittadinanza italiana e noi non possiamo avere dei nuovi cittadini che potrebbero invece dare il loro contributo alla nuova Patria.
Penso che è ora di finirla di vedere le cose sono nel senso egoistico e sbagliato del pensiero oggi dominante. Vogliamo capire finalmente che questi nuovi cittadini sono una risorsa per il nostro Paese, visto che ormai in Italia, l’indice di natalità è il più basso di Europa e visto che, comunque, queste persone sono tra noi ed è meglio per tutti, oltreché giusto, che, se nati in Italia, siano considerati anche loro cittadini italiani a tutti gli effetti!

venerdì 16 aprile 2010

Dedicato ai genitori della scuola di Adro, al Sindaco e al Parroco

Dal Vangelo secondo Matteo, 20, 1-16

« Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna.
2 Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna.
3 Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza disoccupati
4 e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono.
5 Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto.
6 Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi?
7 Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna.
8 Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli operai e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi
9 Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro.
10 Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero un denaro per ciascuno.
11 Nel ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo:
12 Questi ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo.
13 Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un denaro?
14 Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te.
15 Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?
16 Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi ».

giovedì 15 aprile 2010

IO STO CON EMERGENCY !

Liberi SUBITO Matteo Pagani, Marco Garatti e Matteo Dall'Aira.

Senza se e senza ma...

sabato 10 aprile 2010

Il paese di Pulcinella di Antonio Padellaro


Pubblico sul mio blog l'articolo di fondo del "Fatto quotidiano" del 9 aprile 2010, scritto da un grande giornalista italiano (Antonio Padellaro), uno dei pochi che rimane a far luce nello squallido panorama del giornalismo italiano, oramai votato in maggioranza al più becero servilismo al Potere.

Credo che questo articolo riassuma ed esponga, molto semplicemente, l'attuale situazione del nostro Paese. Purtroppo, solo coloro che non vogliono vedere, sentire e parlare non lo capiscono. Stiamo attenti perché, come sempre accade nella storia dell'uomo, quello che non si vuole né vedere, né sentire, né capire, prima o poi, si imporra tragicamente ai nostri occhi e alle nostre orecchie.


Nel paese di Pulcinella, ministri con le pezze al sedere e un buco da cinque miliardi dibattono di grandi riforme, presentano bozze e bozzetti e il più comico della compagnia (quello che dà fuoco a una tonnellata di carta asserendo che sono 375 mila leggi) si autoproclama giureconsulto. Intanto Pulcinella si fa una scampagnata in Toscana dove compra la ventesima villa dopo aver ottenuto la trentesima immunità (mentre esultano i giornalisti di Pulcinella lieti che Pulcinella abbia fatto "marameo ai giudici" e a tutti i fessi che rispettano le leggi). Nel paese delle Cause Perse augusti consessi di eruditi studiano, vagliano e scandagliano la trentesima firma sotto la trentesima legge di Pulcinella onde appurare se trattasi di firma che afferma, di firma che conferma o se la firma era malferma. Nel paese di Arlecchino, l’opposizione di Pulcinella festeggia la quarta sconfitta elettorale e la perdita di quattro Regioni in una botta sola perché poteva andare peggio. E in attesa della quinta, sesta e settima sconfitta intavola dialoghi con Pulcinella con cui tesse la tela in un clima sereno per il bene delle istituzioni nella più larga condivisione, amen.Intanto si asfalta la strada di Pulcinella al Quirinale dove quando giungerà potrà firmarsi da solo altre trenta immunità senza tante storie (e già i giornalisti di Pulcinella suonano allegri le trombette, perepé perepé). Nel paese dei Quaranta Ladroni, a decidere le leggi sono gli avvocati di Alì Babà per fare marameo ai giudici e dare impunità ai Ladroni. Nel paese dei Balocchi, le squadre truccano a turno i campionati e vince chi riesce a non farsi beccare. In questo strano paese la gente osserva e fa finta di nulla. Fino a quando ne avrà abbastanza dei pulcinella e degli arlecchini, delle finte riforme, dei buchi di bilancio, dei giornalisti con le trombette, dei ladroni e degli augusti consessi che passano il tempo a spaccare capelli su questa o quella firma. E così sia.

Da il Fatto Quotidiano del 9 aprile