sabato 21 maggio 2011

Referendum 12 e 13 giugno - se ne sente parlare?

Speriamo che dopo i pur importanti ballottaggi delle elezioni amministrative, si riparli dei referendum che, per ora, sono completamnete scomparsi dai media.
Naturalmente da quelli filogovernativi non ci si potrebbe aspettare altro, si pensi che il Governo ha deciso di spendere 400 milioni di euro in più per farli in una tornata elettorale separata e lontana dalle elezioni amministrative proprio per cercare di non far realizzare il quorum di validità dei referendum.
Questi 400 milioni sono stati finanziati con un aumento delle accise (tasse) sui carburanti, ma nessuno lo dice, guarda un po'...
Perché i referendum sono ancora più importanti, ora che la gente a partire di Milano si rende conto che una svolta è possibile?
Perché darebbero il definitivo colpo del Ko al Governo ed anche perché eviterebbero la svendita di questo nostro disgraziato Paese alle multinazionali (dell'acqua e dell'energia nucleare) e affermerebbero (se ve ne fosse bisogno e, purtroppo, c'è bisogno!).
A proposito, della famosa riforma fiscale si sa qualcosa? Niente, non pervenuta!
In un Paese dove il 93% (avete letto bene il 93% dei quasi 147 miliardi annui di gettito fiscale sono pagati da dipendenti e pensionati, mentre professionisti, lavoratori autonomi e imprenditori ne pagano solo il 7% (dati agenzia delle entrate sui redditi 2009 - vi rendete conto?) se non ci si rende conto tutti che la riforma fiscale è un'emergenza peggio dei rifiuti di Napoli, allora di che parliamo???

Maggiori informazioni sul sistema fiscale italiano qui: Associazione art. 53

giovedì 19 maggio 2011

La Costituzione e noi cittadini

Un anno fa, in occasione del 25 aprile, scrivevo il testo che segue in forma di lettera ad un quotidiano.
Come vi sembra la situazione ad un anno di distanza?


Ieri il Presidente del consiglio, nel suo discorso televisivo, dopo aver parlato di una fantomatica "festa della libertà" - naturalmente si riferiva all'anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo, ma era troppo fatica dirlo bene- ha annunciato di voler modificare profondamente la Costituzione perchè i tempi sono maturi.
Io credo invece che i tempi non siano affatto maturi e che la Costituzione occorra ancora metterla in pratica . Anche e soprattutto nella parte che dice: "L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro".
Per fare cambiamenti così sostanziali (come il presidenzialismo) è necessario che si esprima la sovranità popolare sulla base dell'elezione di un'assemblea costituente/Parlamento la quale abbia indicazioni precise dagli elettori.
Oggi abbiamo bisogno, anzi estrema necessità di riformare nuovamente il mercato del lavoro e le leggi che lo governano, perché sono 15 anni che si fanno grandi regali alle imprese, con contratti atipici per tutti i gusti, e senza alcuna garanzia per giovani e lavoratori in genere. Il mercato nero del lavoro è ormai la regola e l'evasione sia contributiva che fiscale ha raggiunto livelli unici in Europa. Se questa situazione perdurasse nel tempo darebbe il via, fra qualche anno, ad una società estremamente disgregata e senza futuro.
Tutto il resto è fumo ...

mercoledì 4 maggio 2011

Referendum del 12 e 13 giugno 2011

















Fra circa un mese si andrà a votare (speriamo) per quattro referendum.
Due sull'acqua pubblica, uno sul cd. "legittimo Impedimento", uno sull'energia nucleare.
In questi giorni, coloro che non vogliono che questi referendum si tengano ovvero che non raggiungano il quorum per la loro validità (i referendum sono validi se va a votare la metà+1 degli aventi diritto al voto in Italia) stanno facendo di tutto per oscurare ogni informazione sui referendum stessi.
Io credo che la democrazia oggi in Italia si difenda proprio andando ad esprimere il proprio voto, qualunque esso sia.
Naturalmente io voterò per il si ai quattro referendum, sperando che si faccia anche quello sul nucleare, visto che rischia di non potersi effettuare dal momento che il Governo ha deciso di revocare le norme sul nucleare, in modo surrettizio e nell'intesa che si riprenda la decisione passata l'occasione refendaria, come ha ammesso pubblicamente lo stesso premier.
Siamo ad un momento decisivo ed importante per questo povero paese, non andare a votare sarebbe come dire non mi interessa il mio futuro e quello dei miei figli.
Occorre, invece, dare un segnale forte alla casta dei politici che conta sul disinteresse dei cittadini per fare i propri comodi.
A questo link si può anche firmare l'appello per i referendum.