martedì 16 luglio 2013

La libertà non ha prezzo (ed anche la giustizia)!

Essere liberi, non significa poter fare tutto quello che si vuole, senza tener conto dei diritti degli altri. Significa, invece, vivere nella consapevolezza che per essere rispettati, bisogna rispettare. Rispettare le leggi dello Stato in cui si vive, perché l'ordinamento giuridico in uno stato di diritto è posto a garanzia di tutti i cittadini che sono eguali davanti alla legge. In questo Paese avevamo un buon ordinamento giuridico, con un impianto storico solido che ha resistito in gran parte anche all'impatto di una giovane, innovativa e bella Costituzione democratica, nata dall'impeto della Resistenza e direttamente collegata alla dichiarazione dei diritti dell'uomo del 1948. Dopo mani pulite, la politica si è vendicata sulla legge. Ha voluto imporre il primato della politica, quella sporca, con la p molto minuscola, quella che si occupa solo dei diritti individuali e personali di chi è al potere. Abbiamo fatto una brutta fine e i fatti di questi giorni ne sono il culmine. Dopo aver asservito alla politica tutta la classe dirigente della pubblica amministrazione italiana non possiamo più meravigliarci di nulla, ancora non abbiamo visto il peggio che potrebbe accadere e Alfano, Calderoli, Letta ecc. sono solo gli attori della compagnia di giro che recita su un canovaccio già scritto in vent'anni di berlusconismo. Dobbiamo sperare in una buriana che porti via tutto oppure gli italiani rinsaviranno in qualche modo?