Questo è un argomento davvero agostano e, forse, di lana caprina.
E' naturalmente collegato al precedente sulla felicità. Un pensiero che mi è venuto leggendo un bellissimo post su un blog di Greg: "The gates of dawn".
Il post del 22 giugno 2007, si intitola: "Quanti sono i cattivi?" e racconta un aneddoto storico dell'antica Grecia. C'è anche un bel commento della carissima Orchidea blu (che comincio a conoscere leggendo blog e commenti e devo dire che condivido molte idee con lei).
Chi volesse sapere di più sulla storia raccontata può farlo anche su wikipedia.
Io però mi rifiuto di pensare che la maggior parte degli uomini sia cattiva, anche se tutti gli indizi vanno in questa direzione, esperienze personali, storia degli uomini a cominciare dall'ultima tesi sull'estinzione dell'homo Neandertalensis, dovuta alle violenze dell'homo sapiens sapiens(??) per non parlare della storia recente (l'ultimo secolo narra di grandi genocidi).
Anche ognuno di noi nella vita quotidiana ha potuto sperimentare piccole e grandi cattiverie, cosa pensare ?
The answer, my friend, is blowin' in the wind....
Post Scriptum (alle ore 17.30 del 5 agosto)
Non vorrei essere frainteso, io rimango ottimista e ho fiducia negli uomini e nel mio prossimo, quando conosco qualcuno per la prima volta, non parto mai prevenuto, continuo a prendere fregature abissali, ma non mi interessa, posso starci male per un po' ma nessuno potrà togliermi mai nè il piacere di dare qualcosa di me nè la mia dignità. Per me la risposta alla domanda se l'uomo è genet(r)icamente cattivo o banalmente incline al male, è assolutamente NO!
domenica 5 agosto 2007
Ma gli essere umani sono geneticamente cattivi ?
Pubblicato da rob alle 8/05/2007 12:40:00 PM
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16 commenti:
Sono convinto che l'uomo non è cattivo di natura. La cattiveria può nascere dalle esperienze di vita che ogniuno di noi ha e dall'educazione ricevuta.
Io sono cresciuto con l'ideale che il buono ha sempre la meglio sul cattivo, quindi sono un "fesso", ci chiamano così, ma sono orgoglioso di esserlo.
caro amico, ti rispondo con una banalità verissima: in tutti noi esiste sia una parte in luce che una in ombra. In tutti. La differenza tra noi è data dalle nostre scelte e cioè se scegliendo privilegiamo una o l'altra. sicuramente a questo si deve aggiungere il contesto in cui cresciamo. quindi concordo con IL MARI del commento precedente.
Penso che la cattiveria nasca dall'ignoranza nel senso di non volersi aprire per conoscere gli altri e dalla paura di mettersi a nudo per timore di essere feriti. Faccio parte come te e il Mari della categoria dei "fessi" :)
Piacere di leggerti.
anche io sono una "fessa"!!!ma quanti siamo?!?
@ il mari: è vero l'educazione e la cultura possono cambiare molto e sicuramente le faticose conquiste della cd. "civiltà" sono dovute a queste, ma il nostro naturale egoismo, lo stesso istinto di sopravvivenza, ci porta ad essere naturalmente cattivi ? Sinceramente, io spererei di no, ma naturalmente è una domanda che - secondo me - non potrà mai avere una risposta definitiva o assoluta.
@giulianissima: è vero sembra una banalità, ma forse è l'essenza dell'umanità e del libero arbitrio secondo la concezione cristiana. Siamo liberi di scegliere tra il bene e il male che albergano in ognuno di noi...
@popAle: credo sia giusto anche questo, l'ignoranza e la diffidenza ci fanno essere come diceva Hobbes: "homo, homini lupus".. Il piacere è anche mio, grazie per il link e alle prossime.
@tutti: W i fessi, se comunque viviamo bene con la nostra coscienza e riusciamo a dare qualche esempio positivo. Prima o poi i furbi, comunque, fanno una brutta fine...
Direi che il lieto fine del bene che vince sul male è uno standard!
Purtoppo nella vita non sempre è così, ma basta prendere la vita con filosofia e pensare che ci sono sempre altre opportunita di rivincita.
Poi, da buono che sono, chiedo scusa se ho lanciato la definizione di "fesso" rifacendomi al detto.
In realtà non penso che lo siamo. Penso solo che un buono sia in pace con il mondo, mentre un cattivo non dovrebbe essere in pace neanche con se stesso.
Ma caro Maurizio, se hai letto un altro mio posto sui furbi e i fessi, ti sarai accorto che la definizione è ormai omologata da un grande del giornalismo e pensiero politico italiano: Giuseppe Prezzolini che fu maestro di Indro Montanelli!!!
Poi sono d'accordo con te al 100%, la pace con se' stessi è come la libertà: Non ha prezzo!!!
Noi non abbiamo conti in sospeso, recriminazioni o vendette da fare... Nè tantomeno abbiamo invidie verso nessuno (a proposito, se vi capita leggete l'articolo di Francesco Alberoni sul Corriere della sera di ieri intitolato: "Guai a domenticare che esistono gli invidiosi").
Buona giornata a tutti. :-)
Ciao...come ho già detto nel commento al post di Greg :"L'uomo ha bisogno di quello che ha in sè di peggiore, per raggiungere ciò che di migliore esiste in lui".
Ogni giorno siamo sfidati dal bene e dal male, ogni momento sia per le grandi e piccole cose dobbiamo scegliere il percorso da intraprendere.Non è facile perchè soprattutto nelle grandi cose uno tante volte cade in tentazione e è disposto per il raggiungimento dei suoi scopi a fare del male.
Riallaccciandomi a un tuo post precedente sono felice di dirti che io appartengo alla categoria dei fessi, che piuttosto di fare del male agli altri subisco.Ma la coscienza a posto fa miracoli, fa superare tutto, mette in risalto la cattiveria degli altri e ne esalta la vera essenza.
Va bè, argomento tosto e lungo,un libro non basterebbe ma un pensiero è già qualcosa.
P.S Grazie :-)
mi sento di appartenere alla categoria dei "fessi". Il più delle volte l'essere umano entra a far parte dei cattivi per "legittima difesa" dai suoi simili e per sopravvivenza.Ciao
ecco un altro fesso: il sottoscritto!
mai avuto rancore per una persona in vita mia.....tant'è che mi scordo sistematicamente il male che mi viene fatto da chicchesia (...ma solo se è una sciocchezza).
Ma la cattiveria alla fine è, secondo me, dettata dall'istinto primordiale di sopravvivenza. A volte diventiamo "cattivi" perche dobbiamo difendere un nostro lato, un modo di essere, una persona o una cosa.
Dovrebbe essere, forse, l'ultima spiaggia...ma molti, purtroppo, usano l'arma della "cattiveria" quotidianamente.
Non la giustifico, sia chiaro, ma controllarla è, a volte, molto arduo.
Salve caro Rob. Credo piuttosto che il male e il bene siano condizioni metafisiche che agiscono all'infuori del nostro essere. Ritengo più credibile, invece, che queste due forze opposte, possano agire sul nostro animo in virtù del fatto che noi nasciamo vergini e puliti come un foglio bianco pronto per essere scritto. Forse per alcuni, il primo segno sarà uno schizzo di fango, nella peggiore delle ipotesi di sangue, poi potrebbe seguire una frase d'amore di Catullo o un detto filosofico di Seneca a riempire gli spazi vuoti, ma tuttavia, siamo noi che poi gustiamo l'uno o l'altro segnale e cerchiamo di ridisegnarlo. Una tendenza al male, dici tu? Forse, ma sempre foraggiata da stimoli esterni.. Un abbraccio.
Caro Rob...
lei è stao...linkato! ;)
per kniendich:
in effetti, l'argomento -come dice Orchideablu- potrebbe essere quello di un libro se si pensa che una buona parte della filosofia ha affrontato e non risolto questo interrogativo...
Grazie comunque per essere qui.
Per Mimmo, grazie per il link alle prossime.
Per tutti: chi può dire come cancellare quel sondaggio abortito in alto a sinistra? non riesco più a cancellarlo!!!
anch'io non penso che l'uomo sia geneticamente cattivo, e di fregature ne prendo tante, ma ogni tanto parto prevenuta, non riesco a credere nella completa buona fede dell'altro! credo che ci sia sempre un'interesse sotto..
ciao rob,
una curiosità: anche se sei cittadino del mondo, dove sei domiciliato?
per Anna: in genere, per i buoni (o fessi) come noi si parte prevenuti solo se si è reduci da una fregatura recente, altrimenti dopo una settimana dimentichiamo tutto , non è così ?
per giuliana: attualmente in Toscana, ma la storia è lunga. Stasera, tempo e famiglia permettendo, farò un post su origini, radici e identità, ho delle strane idee in merito... :-)
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