Apprendo in questo momento la notizia, che purtroppo si attendeva da alcuni giorni.
Da oggi siamo più soli, noi cittadini.
Siamo più soli e meno informati di prima perchè Enzo Biagi era un giornalista-scrittore, un uomo di cultura, che aveva fatto del rispetto del prossimo, dei cittadini e delle istituzioni la sua personale legge morale. Come Indro Montanelli.
Ci lascia un grande personaggio del giornalismo mondiale e non solo, una persona sempre gentile e disponibile con tutti.
Ora, ipocritamente, lo loderanno tutti, anche coloro che lo cacciarono dalla RAI e da tutte le televisioni, togliendoci il piacere di ascoltare le sue garbate, quanto etiche, sincere e necessarie critiche a questo nostro decadente Paese.
martedì 6 novembre 2007
Enzo Biagi è morto
Pubblicato da rob alle 11/06/2007 08:21:00 AM
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12 commenti:
"...nella mia vita ho avuto la fortuna di fare il lavoro che volevo fare, di dire quello che ritenevo giusto dire e di non dire quello che non volevo..". [tratto dall'intervista di Enzo biagi a Radio Monte Carlo].
quanti di noi potranno dire lo stesso alla fine della propria vita?
Nikita
certi personaggi quando se ne vanno lasciano davvero un vuoto...e sarà così! Un abbraccio
e' triste proprio come quando se ne va un nonno, una figura che ci e' familiare, piena di esperienza e buon senso, qualcuno a cui si chiede sempre un'opinione. manchera'.
Quello che mi spaventa e che ora che Montanelli e Biagi non ci sono più... siamo veramente più soli e più mal informati di prima.
Se ne è andato un pezzo di storia d'Italia. Ma, Biagi, è uno di quegli uomini che fanno rumore anche in esilio. Anzi, il fatto di essere stato esiliato, ha indirettamente fatto più rumore di quanto ne avrebbe fatto senza il bavaglio che gli hanno messo. Questa è vera libertà di parola. Non credi?
Nikita, Biagi è stato un uomo fortunato nel lavoro, anche se la vita gli ha poi riservato brutte sorprese negli affetti (ha perso una figlia e la moglie). Nonostante il suo successo non è mai diventato arrogante ed ha saputo conservare la dignità di uomo e la schiena dritta anche nei momenti più difficili.
Elle: è vero quando ho scritto di getto appena letta la notizia sul corriere.it (erano le 8.18), la sensazione che ho avuto era di essere più solo. Poi ho letto l'articolo di G.A. Stella che diceva la stessa cosa e ho capito che era una sensazione diffusa. Bacioni.
Nonsisamai, già anche nel Texas ti mancherà, smack e occhio all'occhio...
Mari: ora sta a noi diventare più vigili e reattivi contro le ingiustizie.
Digitoergosum: grazie per essere qui, sì credo che la libertà comunque non si possa mai comprimere, soprattutto quella di un intero popolo, anche se parliamo di italiani.
eh già! ci lascia un bel personaggio, che come dici tu un'etica ce l'aveva. Oggi l'Italia non ci piace, e lui che in Tv non ce lo avevano più mandato aveva sempre qualcosa di utile da dire.A differenza dei nostri politici e uomini di "cultura".
Già, grande uomo...Il problema è che oggi tutti lo ricordano,da domani o dopodomani,non si parlerà già più di lui!
Per me, che scrivo, Biagi era anche e soprattutto un giornalista di levatura tale da poter essere considerato libero. Essere libero, per un giornalista, è il più grande dei risultati, perchè se puoi informare, raccontare senza essere condizionato dalla censura, allora hai assolto il tuo compito.
Grande professionista.
Un saluto sentito.
Non credo che un grande giornalista possa risolvere i gravi problemi della informazione in italia... preferisco rendere onore ad un grande uomo e giornalista come lui è stato piuttosto che ritenere possibile che da oggi l'informazione non sarà più la stessa..... in questo paese l'informazione purtroppo è sempre stata la stessa con o senza Biagi, Montanelli e altri ... chissà quante cosa Biagi ha detto senza che noi ne avessimo la minima notizia....
Scusami se non posso essere assiduo come prima, fino a capodanno per me è guerra...
Ti abbraccio...
Grazie a tutti per gli interventi.
Credo che le persone per bene di questo Paese che ha decisamente virato verso il surreale, dove ormai i valori sono capovolti, devono continuare a resistere e a ricordare tutta la storia e le situazioni che ci hanno condotto a questo sfacelo.
Credetemi non è pessimismo.
Se tanto mi dà tanto, saremo costretti a vederne di peggiori.
Purtroppo anche per me è un periodaccio, sto confrontandomi con gli abusi del potere e credo che ne avrò almeno fino a fine d'anno (come te Kniendich).
Speriamo di poter dire convinti: "anno nuovo, vita nuova..."
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