Stiamo per entrare nel mese di dicembre, fra un po' sarà Natale.
Non fate regali costosi ed inutili ad amici e conoscenti, regalate abbracci, anche agli sconosciuti/e, magari dopo averlo fatto, vi sentirete meglio anche voi.
Sapete? A volte è l'unica cosa di cui abbiamo bisogno. Un vero e caldo abbraccio.
Un po' di calore umano risolve tanti problemi.
Pensateci e guardate qui sopra il video di Juan Mann e sui link sottostanti quelli degli altri scatenati italiani.
Un abbraccio a tutti.
Rob
Abbracci gratis
Abbracci liberi
domenica 25 novembre 2007
FREE HUGS
Pubblicato da rob alle 11/25/2007 08:59:00 PM
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14 commenti:
Sai questo post mi ha rattristato un pò...perchè? Perchè quello che scrivi è vero.C'è la rincorsa ai regali, inutili...il dover fare un regalo perchè è Natale.
Lavorando in negozio ne vedo di tutti i colori...quando faccio gli auguri e abbraccio i clienti questi mi guardano stupiti.Non si da più valore al concetto di Natale...
Che tristezza Rob!:-(((...
Nessuno più ti regala un abbraccio...pochi a malapena ti fanno un sorriso...che tristezza Rob:-(((
Diventiamo sempre più freddi e indifferenti...e basterebbe così poco...
Un abbraccio a te Rob...e speriamo che sia di buon auspicio per tutti...:-)
rivoluzionari regalare un abbraccio oggi
Bello!
Io firmo metto una firma per l'abbraccio libero, poi se è un una donna è meglio... poi e poi se la donna è giovane e carina... magari è ancor meglio e si può approfondire.
Eh eh eh....
Un abbraccio Rob (affettuosissimo abbraccio)
Ottime parole...ma la società impone altro...
Bisognerebbe fare solo come dici.
ciao Rob...io abbracciavo sempre "gli sconosciuti"...ma poi le ragazze mi guardavano male..
che faccio?? Posso abbracciarti "virtualmente"?
Se passi dalle mie parti, e non corro rischi vitali, lo faccio anche di persona... :P
il miglior regalo è l'affetto delle persone che ti vogliono bene che si manifesta in caldi abbracci. I regali sono solo consumismo. Bravo Rob stavolta mi hai fatto commuovere tu.un abbraccio
Ogni mattina ci alziamo e ogni mattina incontriamo le persone che appartengono alla nostra vita.Qualcuno più vicino e qualcuno più lontano, ma ogni mattina quando apriamo gli occhi sappiamo che le persone a noi care sono lì, appartengono alla nostra vita. A volte con fare sonnolento pensiamo che vorremmo dirgli quanto le amiamo, quanto siamo fortunati ad averle vicino, quanto siamo orgogliosi di loro, ma pensiamo che c'è sempre tempo che, tanto, possiamo farlo anche domani...Che tanto saranno ancora lì, come ogni mattina quando apriamo gli occhi...
Oggi hai abbracciato chi ami?
Nikita
...UN ABBRACCIO...
mi unisco ad Andrea, un abbraccio!
Devo essere sincera: abbracciare uno sconosciuto mi imbarazza anche perchè non si sa mai quale potrebbe essere la reazione.
Per quanto riguarda i regali inutili hai perfettamente ragione.
Io in genere per diverse persone scelgo quelli legati ad associazioni di volontariato
forse abbracciare chiunque no... :)
devo andare a qualche raduno di Miss.... ;)
Bravo Rob! Il tuo è un ottimo consiglio.
Dobbiamo porre un freno al consumismo sfrenato.
Ai regali d'obbligo, a quelli sentiti, ma troppo costosi.
Non è - economicamente - il momento.
Dobbiamo fermarci un po' e considerare altri valori.
E il calore umano è sicuramente tra i più importanti.
Una mano sulla spalla, un lieve tocco di un'altra mano, ci scaldano ben oltre che aprire un pacchetto.
Un abbraccio anche a te!
La vita emozionale, la vita affettiva, come vita interiore: come interiorità che si spalanca continuamente e creativamente al mondo degli altri (...)
(...) i sentieri insondabili degli sguardi e dei volti, i significati nascosti e sotterranei di una stretta di mano e di un sorriso infranto, le penombre dolorose di una lacrima.
Gli abissi ghiacciati del cuore hanno bisogno della luce di una presenza amica che tenda a coglierli nella loro nostalgica attesa di aiuto; e la parola, senza l'anima che la renda viva, non basta a lenire le ferite e le angosce. La cura, allora, come dialogo infinito e come inesauribile disponibilità ad ascoltare
(...) Mantenere viva in ciascuno di noi la fiamma della partecipazione emozionale alla gioia e alla sofferenza degli altri non è nemmeno facile: divorati come siamo dal rischio permanente della routine e dell'aridità spirituale; dal rischio del deserto dei sentimenti
(tratto da L'arcipelago delle emozioni di Eugenio Borgna (campi del sapere – Feltrinelli stampa2002)
Cara Janas c'è una parola per definire tutto questo: empatia.
Dovremmo sempre provare ad essere empatici con il nostro prossimo, chiunque esso sia, il mondo migliorerebbe sensibilmente.
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