Il titolo del post è lo stesso di un celebre film di Franco Rosi del 1963. Il film trattava un tema molto interessante e all'epoca ancora poco conosciuto, quanto di forte impatto sociale.
Il tema dei palazzinari è giunto ai nostri giorni ancora fresco e di grande attualità come allora.
La trasmissione di Report su Raitre del 4 maggio scorso mi ha fatto riflettere su come è stato rovinato il territorio da nord a sud, insomma in tutte le regioni d'Italia.
Di questa situazione hanno grande responsabilità anzitutto gli amministratori locali, sindaci ed assessori, poi i tecnici urbanisti, architetti e ingegneri (ne ricordo uno che avevamo soprannominato "metrocubo" perchè parlava solo di quello) che hanno avallato decisioni scellerate e motivate spesso solamente dalla sete di denaro.
Del resto che ci vuole? E' semplice moltiplicare i soldi investiti nei terreni.
Si acquistano terreni agricoli a volore commerciale bassissimo, poi si fanno approvare (non chiedetemi come perché lo sanno anche i bambini dell'asilo) dei piani regolatori che li rendono edificabili, perché, si sa, c'è sempre bisogno di case, di capannoni e di ipermercati. Non solo, se per caso il terreno agricolo che viene trasformato in edificabile non ha una cubatura sufficiente (cioè un indice di edificabilità abbastanza remunerativo), si chiede una variante specifica all'amministrazione comunale, per aumentarne l'edificabilità e, quindi, il valore. In fin dei conti così ci guadagna anche il Comune che incassa più oneri di urbanizzazione (che si pagano in base ai metri cubi edificati), ma il costruttore magari raddoppia, triplica, quadruplica il guadagno ed il futuro acquirente della casa si trova ad abitare in un alveare degradato e senza servizi.
Ma che problema c'è? E' quasi un'opera di bene, Si fanno più case, che sono necessarie e si costruiscono più strade, acquedotti, fognature eccetera. In altre parole si sfrutta meglio il territorio. Ma tutto questo potrà andare avanti all'infinito?
E. soprattutto, che fine fa tutto questo plusvalore dei terreni?
Si diminuiscono i prezzi delle case? Non ci risulta!
Si costruiscono scuole, asili nido, ospedali, case di riposo e infrastrutture varie per una migliore qualità della vita? Non mi pare!
Si fanno regali agli amici? Chissa...
Nel frattempo sappiamo che il 50% delle società, comprese quelle immobiliari sono in perdita e non pagano tasse.
In tutte le grandi città italiane ci sono storie di piccoli impresari edili, poi imprenditori, diventati grandi industriali e, sempre più in alto, qualcuno è diventato anche un grande statista, governatore di popoli, ma anche nelle più piccole città si fanno affari e credo che ogni cittadino possa verificarlo personalmente.
C'è del marcio in Danimarca ? Non lo so, so però che in Italia ci sono molte cose che non quadrano e non mi piacciono affatto.
martedì 6 maggio 2008
Le mani sulla città
Pubblicato da rob alle 5/06/2008 06:57:00 PM
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