Mi ero iscritto su Facebook, invitato da un amico, nel mese di giugno 2008, spinto anche dalla mia innata curiosità per i fenomeni sociali nuovi ed inaspettati.
Poi dopo qualche mese di scarsa "attività" il fenomeno ha raggiunto proporzioni così grandi che ho visto gran parte dei miei amici e conoscenti affollare la rete con i loro profili in Facebook, richieste di amicizie nuove, partecipazioni a gruppi, anche i più strampalati.
Però, da quando si è arrivati ai gruppi di appoggio a personaggi criminali, oppure a comportamenti razzisti, nazisti e fascisti, credo che non sia più possibile tollerare il comportamento dei responsabili di Facebook che lasciano tranquillamente il proliferare di queste idee sciagurate.
Mi si potrebbe dire: ma questa è la realtà, è la società. Questi comportamenti, queste idee, queste persone sono reali e sono presenti nella nostra realtà quotidiana, quindi perché fare finta che non esistono?
Non sono d'accordo, penso che chi ha la responsabilità di "governare" certi spazi, anche virtuali, debba porre rimedio, essere vigile e mettere dei limiti alle offese all'umanità che generano queste idee malsane.
Il confine tra il bene e il male non è sempre facile da individuare e nell'uomo, nello stesso uomo, vi sono entrambi: il bene e il male. Si tratta di fare delle scelte, tutti noi facciamo sempre delle scelte ed anche chi ha la responsabilità di Facebook e di altri siti che sono messi a disposizione della gente per comunicare deve scegliere cosa vuole perseguire se il bene o il male.
Sono stati bravi nell'aver messo a disposizione questi strumenti potenti di socializzazione, quanto altrettanto potenti nella diffusione di idee malsane, ma sono ora poco attenti nella gestione degli stessi strumenti, che rischiano di provocare danni sociali non indifferenti.
Io non ci sto, sono venuto via da Facebook e tu?
domenica 1 febbraio 2009
Facebook, il bene e il male...
Pubblicato da rob alle 2/01/2009 11:33:00 AM
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2 commenti:
Caro Roberto,
hai perfettamente ragione, sono d'accordo con te; face book in effetti è soprattutto un modo di far arricchire il suo ideatore e CEO, Mark Zuckerberg, un modo per permettere a questi ragazzi di oggi, che ormai non hanno più neanche la bussola per orientarsi figuriamoci se riescono a capire dove sta il bene e dove il male, per permettergli di "rimorchiare" in questo etere virtuale assolutamente assurdo da molti punti di vista. Però, non credo che questo sia il modo giusto di reagire; ovvero, anch'io mi sono iscritto a face book incuriosito dai risultati raggiunti da Obama per il suo insediamento come presidente USA, ma ho capito che è solo un prodotto commerciale, e che la vittoria di Obama ha poco a che vedere con la gente comune, ci sono ben altri meccanismi sottostanti. Comunque, sono riuscito a trovare alcuni amici e compagni di scuola che non sentivo da tempo, e in questo modo comunico un po' con amici con cui sono comunque in contatto (che è altra cosa rispetto a questa finzione virtuale che questi social network vorrebbero propinarci). Credo soprattutto che sia un sistema per esporre pubblicamente il proprio io, un meccanismo narcisistico di mettersi in vetrina, i rapporti umani sono ben altra cosa. Riguardo al bene e al male, il discorso sarebbe molto lungo; una cosa molto negativa è stata secondo me la presentazione dell'emendamento D'Alia suill'imbavagliamento dei blog, senza parlare delle bestialità che sta commettendo il nostro governo: queste sono cose che creano effetti veramente negativi per tutti noi e per la cosiddetta "democrazia italiana", che evidentemente ha seri problemi di sopravvivenza ammesso che sia mai esistita veramente. Oppure quello che è successo in USA prima e dopo l'11 settembre (scusami ma sono reduce dalla visione di Fahrenheit 9/11 di Michael Moore, mi ha svelato alcune verità che non ero proprio arrivato neanche a immaginare). Questo è il male, e il bene va cercato forse proprio in alcuni blog più o meno noti e nell'informazione non faziosa e di parte. Usciamo da certi luoghi comuni e da certi bigottismi, e guardiamo in faccia la realtà altrimenti non potremo vincere nessuna battaglia, ne va della nostra libertà.
Ti saluto con affetto, Daniele
Grazie del tuo intervento Daniele.
In effetti sono d'accordo con te al 100% e forse uno dei motivi che mi hanno spinto ad uscire da Facebook è proprio il non voler essere omologato a questa "minestra" globalizzata che passa il convento.
Infatti sono ritornato al blog che mi permette più libertà di espressione, se vogliamo.
Facebook è invece irregimentato in schemi fissi che, sinceramente, non mi garbano.
Quanto al bene e al male, è vero che siamo immersi in un relativismo di valori etici, però a tutto c'è un limite (per esempio, non tollero che qualcuno possa parlare male della Costituzione repubblicana).
Un saluto cordialissimo.
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