sabato 6 marzo 2010

Il danno


Ormai il danno è fatto. Lo stato di diritto in Italia è finito. Con l'approvazione del decreto legge governativo e la contro firma del presidente della Repubblica, è stata sancita la possibilità che le regole, le norme di legge non valgono per tutti i cittadini a prescindere dalla loro condizione sociale, istituzionale, lavorativa.
I cittadini non sono più tutti uguali davanti alla legge e la legge non è uguale per tutti.
Per alcuni la si può interpretare, a posteriori peraltro, a piacimento, ad libitum, in modo quindi, che non sia vincolante per lor signori.
Quante volte sono state escluse liste elettorali per irregolarità, per ritardo o per qualsiasi altro vizio, anche solo di forma che, come dicevano i giuristi fino a poco tempo fa, in queste materie (elettorali) è anche sostanza, perché trattasi di regole fissate a presidio della stessa democrazia e non è successo nulla solo perché è normale rispettare queste regole.
Si è sovvertita la realtà e solo poche voci sono rimaste a difenderle. Credo che se non ci fosse la rete e un paio di giornali, non avremmo più nemmeno un'informazione puntuale sui fatti. Basta seguire qualche telegiornale per rendersene conto ormai.
Negli altri Paesi del Mondo, non ridono più guardando alle nostre vicende, ma sono abbastanza preoccupati. Forse tra un po' ci manderanno anche gli osservatori ONU per verificare che le elezioni siano davvero libere, come si fa con i Paesi che emergono dalle dittature...
Non ci rimane che resistere, resistere, resistere, come aveva detto il procuratore della Repubblica di Milano, Borrelli, nell'inaugurazione dell'anno giudiziorio 2002, già 8 anni fa, a dieci anni da mani pulite!
Grazie a tutti i nostri signori politici, affaristi di tutti i partiti, che ci hanno ridotto in questo stato, ora l'ultima parola è ai cittadini, che potrebbero dare con le prossime elezioni un segnale fortissimo a lor signori, speriamo che sarà così.

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