venerdì 28 dicembre 2007

Dedicato al lavoro, ai giovani e al futuro.

L'ultimo post di fine anno, di questo mio primo anno di blog (7 mesi per la precisione), voglio dedicarlo a una questione che ritengo importante, anzi vitale per tutti.
Ho sempre pensato che l'eccessiva flessibilità e precarietà nel lavoro fosse una grave ferita inferta alla società nel suo insieme, ora che posso vederne gli effetti da una posizione privilegiata, ne ho la certezza assoluta.
Non è vero che i contratti di lavoro atipici e flessibili abbiano dato impulso all'economia e creato nuovi posti di lavoro.
Non è vero che questi contratti abbiano dato più opportunità ai giovani e fatto emergere il lavoro nero.
E' vero, invece, il contrario.
I lavoratori "flessibili" non hanno diritto a ferie, malattie, permessi, diritti sindacali ecc. non sono lavoratori con pienezza di diritti, sono gli schiavi moderni.
Il sistema ha sicuramente aumentato i profitti degli imprenditori che, comunque continuano a lamentarsi sempre del costo del lavoro e continuano a delocalizzare aziende e posti di lavoro, ad assumere in nero oppure a simulare contratti atipici laddove si è in presenza di rapporti di lavoro subordinati e a tempo indeterminato.
Inoltre, questi imprenditori sciagurati, che hanno fatto molti soldi, non investono nel capitale umano, non investono nella ricerca e, quindi, nel futuro delle loro aziende. Cercano solo di avere contributi statali ed agevolazioni, scaricano buona parte dei loro costi aziendali e del rischio di impresa sulla società, cioè sui cittadini contribuenti che non possono esimirsi dal pagare le tasse. E' un comportamento che potrebbe definirsi "prendi i soldi e scappa" ed è imprenditoria da rapina senza nessun fine sociale e, come tale, essa dovrebbe essere penalizzata e stigmatizzata dalle leggi vigenti. Invece questo non avviene, anzi si continua a dire che le imprese hanno bisogno di aiuti.
Le conseguenze di questa situazione cominciano ad essere evidenti e ci saranno costi sociali dirompenti per questi comportamenti non ortodossi.
Il senso di precarietà, di insicurezza e di sfiducia nel futuro che le giovani generazioni stanno vivendo non porterà a nulla di buono. Passerà la logica del tanto peggio, tanto meglio ed aumenteranno disgregazione sociale e comportamenti criminosi.
Chi ci governa ha dimenticato che la nostra bellissima Costituzione (che nel 2008 compie 60 anni) esprime, in materia di lavoro, alcuni principi sacrosanti ed assolutamente inderogabili per la dignità umana.
Li voglio ricordare a me stesso:
Art. 1 L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
Art. 4. La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto....
Art. 35. La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni.
Cura la formazione e l'elevazione professionale dei lavoratori....
Art. 36. Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.
La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.
Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.
E per finire un articolo che riguarda l'attività economica e imprenditoriale:
Art. 41. L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.
Ecco, non mi sembra che questi principi siano attualmente rispettati.
Infine, l'ultimo pensiero dell'anno va a tutti quei poveri morti sul lavoro (migliaia ogni anno), che la mattina sono usciti di casa, baciando le mogli e i figli, naturalmente, come me ed altri milioni di lavoratori, e invece hanno perso la vita perché qualcuno, come a Torino, ha ritenuto che le misure e i sistemi di sicurezza costassero troppo e non valesse la pena di spendere soldi per salvare le loro vite.

martedì 25 dicembre 2007

Per la serie una persona speciale da non dimenticare.


Non tutti conoscono la vita e le opere di Bernard Moitessier. Oggi che è Natale voglio ricordarlo.
Bernard ha vissuto una vita molto avventurosa e piena di significato perchè ha avuto il coraggio di prendere decisioni molto difficili e scomode per un uomo "moderno".
Appassionato di navigazione a vela, nel 1968 partecipò alla prima regata intorno al mondo per solitari: la Golden Globe, organizzata dal giornale inglese Sunday Times. Chi avesse vinto questa regata avrebbe avuto gloria perpetua, soldi e una carriera assicurata nel sail system mondiale.
Bernard, che era in testa dopo aver doppiato i tre capi (capo buona speranza, capo Leuween e capo Horn, decise di rinunciare al premio in denaro e a tutto il resto e proseguì la sua corsa verso la polinesia francese e Tahiti. Lì rimase a lungo per ritrovare il senso della vita e poi continuò a veleggiare per i mari di tutto il mondo.
Perchè ricordarlo oggi, direte voi.
Bernard, non era cattolico, né di alcuna religione in particolare, era un uomo libero anche in questo, però sosteneva che il bene che si fa al nostro prossimo fa bene a chi lo fa, migliora il mondo e prima o poi ritorna a noi sotto altre forme.
Se tutti, o almeno molti, la pensassero così, il mondo sarebbe migliore.
I libri di Bernard Moitessier, che ho letto dai 18 ai 30 anni e che consiglio a tutti di leggere, hanno contribuito alla mia visione del mondo, anche se non ho avuto il coraggio di fare scelte drastiche come le sue.
Buon Natale Bernard, dovunque tu sia, grazie di tutto.

sabato 15 dicembre 2007

I figli provano ad educare i genitori...


Questa notizia conferma la mia tesi che saranno due cose a salvarci: a) le nuove generazioni; b) l'informazione libera.

A Ponte ad Elsa (dove abita un mio ex collega di lavoro, bravo e simpatico), vicino Empoli, c'è una piccola società di calcio giovanile (per ragazzini dagli 8 ai 12 anni) che ha deciso di scioperare contro la violenza. Non contro la violenza nel calcio in generale, ma contro la violenza dei loro genitori che durante le loro partite di calcio contro coetanei, ne combinano di tutti i colori.

Insulti all'arbitro che spesso è uno dei genitori degli stessi piccoli calciatori, ingiurie e parolacce contro gli stessi bambini, urla, assalti alla recinzione del campo, risse tra papà e mamma inferociti. I bambini non ne potevano più dalla vergogna e così il giovane dirigente della società (Michele Mango - forse lucano d'origine come il cantante di Lagonegro) e gli stessi pulcini hanno annunciato, durante la cena sociale per gli auguri di Natale, di sospendere le partite contro la violenza dei propri sostenitori-genitori ultrà.

Una lezione di civiltà e di educazione anche se rivolta proprio a chi, per definizione, avrebbe dovuto essere lui a darle certe lezioni...

La cosa grave è che la società avrà certamente delle sanzioni economiche dalla FGCI provinciale a causa della sua mancata partecipazione alle partite.
Durante l'ultimo allenamento i pulcini si sono chiusi nello spogliatoio ed hanno disegnato due scritte significative rivolte verso le tribune:

"Lasciateci giocare" e "...Papà quando insulti l'arbitro mi fai vergognare..."

Forse c'è ancora speranza!


sabato 8 dicembre 2007

Il vero Nobel per la pace.

Sapete chi è questa donna? Per me è il vero premio Nobel per la pace, altro che Al Gore!
Si chiama Marguerite Barankitse, la sua è una storia al limite dell'incredibile e della follia umana.
Il 1993 assiste ad una strage indiscriminata. Davanti ai suoi occhi, legata ad una sedia, denudata ed ingiuriata, decapitano 72 persone, anche donne e bambini, A un certo punto gli assassini le pongono sul grembo la testa mozzata di una sua giovane amica. Lei non si perde d'animo e non impazzisce, ma riesce a convincere gli aguzzini a non uccidere 25 bambini e a liberarla, poi riunisce i bambini e li salva portandoli con se'.
Se avete voglia di approfondire, nella rete ci sono diversi siti che raccontano la sua storia, io vi dico solo che dopo aver assistito ai feroci massacri tra Hutu e Tutsi in Burundi, ha deciso di aiutare a vivere migliaia di bambini, di donne e di uomini. Cercando di far dimenticare loro la guerra e la tragedia, ospitandoli in una casa che è poi diventata un progetto di pace: la Maison Shalom.
Marguerite educa al perdono e alla riconciliazione, ma non senza giustizia: è stata la prima Tutsi del Burundi a deporre in tribunale accusando persone della sua etnia di aver partecipato ai massacri, per questo è stata più volte minacciata di morte.

giovedì 6 dicembre 2007

Clementina e Luigi non mollate!

Giusto il tempo per due parole.
La libertà e la dignità non hanno prezzo: Clementina Forleo e Luigi De Magistris ci stanno dimostrando cosa significa questa frase semplice e dura allo stesso tempo.
Credo che in questo momento ci siano tantissime persone per bene (anche tante per male purtroppo, come diceva Roberto Benigni, l'altra sera in televisione) che vi tengono d'occhio e non vi lasceranno soli.
Tenete duro, noi vi siamo vicini.
Non prevalebunt.

mercoledì 5 dicembre 2007

I dieci giorni che mi cambiarono la vita.


Dall'ultimo post sono passati dieci giorni.
Nel frattempo cosa è successo:
1) ho preso un supercimurro che ancora mi porto dietro;
2) ho cambiato lavoro da cinque giorni (e a 52 anni non è proprio una passeggiata!)
3) ho salutato una miriade di persone, molte delle quali rimarranno per sempre nel mio cuore e nella mia mente;
4) ho conosciuto in un giorno più di 150 persone, che sono curioso di conoscere ancora meglio;
5) non ho ancora trovato chi mi ha lasciato (sulla scrivania del vecchio lavoro) in regalo una cravatta molto bella(questa persona è pregata di presentarsi perché mi piacerebbe ringraziare come si conviene);
6) sono sempre più cotto e non vedo l'ora di dormire 10 ore filate;
7) sono convinto di aver fatto bene a cambiare lavoro anche se continuo a ricevere telefonate di amici, colleghi, ex datore di lavoro e conoscenti che si rammaricano (ma io gli voglio bene ugualmente, anche se sono andato via...);
8) non ho più paura del futuro.
9) incredibile! La telecom mi ha fatto funzionare Alice adsl nel Veneto (da fine settembre a ieri!!!).
Grazie a tutti quelli che mi sono stati vicini, da qualsiasi parte e in qualsiasi momento. Sapete che per me le relazioni umane sono la cosa più importante e che vi verrò a cercare tutti, prima o poi.
Un forte abbraccio e a presto.