martedì 25 ottobre 2011

La riforma delle pensioni

Una gran parte dell'informazione fornita dai media negli ultimi tempi, ma non solo, ci fa credere che la riforma delle pensioni sia oggi, a causa delle crisi, una delle cose più urgenti da fare...
Purtroppo non è così per una serie di motivi semplicissimi che cercherò in sintesi di spiegare.
La spesa previdenziale in Italia è oggi in attivo grazie alla cd. riforma Dini, questo significa che i contributi previdenziali incassati riescono a finanziare la spesa complessiva delle pensioni dei lavoratori.
Quello che fa "saltare" i conti è la spesa assistenziale, cioé le rendite per invalidità civile, indennità di accompagnamento, gli assegni sociali e le integrazioni al minimo delle pensioni troppo basse.
Si tratta apppunto di spesa assistenziale che dovrebbe essere finanziata con le entrate della fiscalità generale (le imposte che tutti i produttori di reddito dovrebbero pagare e che, invece, i lavoratori autonomi e le imprese evadono in tutto o in parte). Questa spesa assistenziale -in Italia- entra a far parte del bilancio previdenziale ed è quindi pagata anche con i contributi previdenziali.
E' chiaro che, in una situazione del genere, fa comodo a chi non vuole pagare le tasse sostenere che la spesa previdenziale (in realtà è assistenziale) è eccessiva e deve essere ridotta. Ma non è giusto far pagare ai lavoratori, che già pagano le tasse fino all'ultimo centesimo, anche l'assistenza con i propri contributi previdenziali. Vi rendete conto che è una beffa colossale? I 250 miliardi di contributi incassati ogni anno dall'INPS fanno gola, vero?
Questo senza considerare il fatto che si adoperano argomenti senza senso per giustificare e rendere moralmente accettabili queste conseguenze. Come la storia della pensione dei giovani che i giovani non vedranno mai oppure vedranno in forma ridottissima. Cominciamo a riformare il mercato del lavoro e a togliere tutta la precarietà immessa negli ultimi 15/20 anni di regaloni alle aziende... Cominciamo a togliere la possibilità alle aziende di fare piani straordinari di mobilità per scaricare i lavoratori sulla spesa sociale e per licenziare i 50enni che hanno contratti più garantiti per poi assumere giovani precari...
COMINCIAMO DALLA RIFORMA FISCALE, PATRIMONIALE E LOTTA SENZA QUARTIERE AGLI EVASORI!
Bisogna aprire gli occhietti, ragazzi!

2 commenti:

Ivette ha detto...

In Italia cambiano i suonatori ma purtroppo la musica no.

JANAS ha detto...

allora bisogna aprire anche le orecchiette e pure i cervelletti :))))