sabato 2 agosto 2014

Diritto di critica? Dove sei?

In Italia non è più possibile criticare il Governo, Se lo fai sei un disfattista e un grillino (termine ormai altamente dispregiativo).
Quindi esprimere un'opinione contraria al Governo (non lo chiamerò regime per non essere distrutto dai commenti), diventa molto pericoloso, sopratutto per alcune categorie di persone.
Cominciamo dai dirigenti del pubblico impiego, i loro incarichi discendono direttamente dagli organi politici a cascata. Il direttore generale nomina il dirigente di prima fascia e di seconda ed è nominato a sua volta dalla politica.
Quindi se fossi un dirigente pubblico dovrei stare ben attento a non esprimere opinioni discordanti o peggio fortemente critico dell'operato della politica.
Ma se fossi un pensionato o un dirigente privato o un dipendente privato o un commerciante o un artigiano, una partita IVA, sarebbe la stessa cosa perché ormai il Governo è vero che ha bisogno del consenso, ma il consenso si può anche coartare minacciando provvedimenti contrari o promettendone di favorevoli alle varie categorie.
Insomma, il diritto al dissenso, riconosciuto dalla Costituzione è fortemente limitato, basta guardare su facebook e sui vari social network i commenti degli ortodossi contro chi si permette di dissentire..
Ci aspetta un bel periodo, rimpiangeremo anche il berlusconismo?

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