martedì 20 novembre 2007

Intervista a un segretario comunale.

Intervistatore: “Prima di tutto vogliamo spiegare cosa fa questa sconosciuta figura di dipendente pubblico? ”

Segretario comunale: "Ora come ora, credo che anche gli stessi segretari comunali abbiamo forti problemi a capire bene il loro ruolo. Comunque, non voglio polemizzare subito e Le dico che il segretario comunale e provinciale, un tempo non lontano, era considerato il notaio del Comune o della Provincia. Era insomma colui che dava pubblica fede agli atti dell'Ente in cui lavorava, ne garantiva anche un certo crisma di legalità ed era il vertice, cioé il capo, di tutti gli uffici.
Per questo motivo in ogni Comune o Provincia c'è un solo segretario generale."


Intervistatore: “Allora non è il segretario del sindaco, come qualcuno potrebbe credere?”

Segretario comunale: “Forse non mi sono spiegato bene. Facciamo un piccolo flashback. Fino al 1997 i segretari erano funzionari/dirigenti del Ministero dell’interno che rappresentavano, in qualche modo, lo Stato nell’Ente locale. La figura era presente fin dall’unità d’Italia e prima ancora nello stato sabaudo. Tra l’altro il segretario generale è una figura presente in quasi tutti i comuni del mondo, con diverse sfaccettature. Insomma laddove c’è un’organizzazione politica che rappresenta una piccola comunità, c’è anche un esperto di leggi e regolamenti che supporta tecnicamente gli organi politici nelle decisioni da prendere nell’interesse collettivo. Ma non si può parlare di una funzione di segreteria dell’organo politico (sindaco), che è cosa ben diversa dall’alta funzione di consulenza, di direzione e di garanzia che svolgeva il segretario comunale.

I: “Ma perché parla sempre al passato dei segretari e non al presente? Lei è ben vivo e vegeto!”

Sc: “Perché la storia e la figura del segretario sono cambiate moltissimo negli ultimi tre lustri.

Dal 1990 venne affidata al segretario comunale e provinciale anche un’ulteriore responsabilità: l’espressione di un parere di legittimità su tutti gli atti deliberativi dell’ente.

Successivamente, con la decisiva riforma del 1997, una delle cosiddette leggi “Bassanini” dal nome del ministro proponente, la figura del segretario venne completamente modificata (naturalmente in peggio e non solo per i segretari, ma soprattutto per i cittadini).

I: “Cosa intende? Si spieghi più chiaramente.

Sc: “Anzitutto, con una norma assolutamente illegittima perché incostituzionale, si diede al sindaco la possibilità di scegliere il segretario comunale in modo assolutamente fiduciario, senza alcuna forma di selezione trasparente, poi venne abrogata anche la funzione essenziale del parere di legittimità che era stato un caposaldo fondamentale della legalità negli anni dal 1990 al 1997 , venne, inoltre, eliminata la funzione di vertice degli uffici comunali e si istituì la figura del direttore generale, che in massima parte servì a dare un incarico pubblico, a spese dei cittadini contribuenti, a qualche sodale politico del sindaco o dei partiti che lo avevano sostenuto in campagna elettorale.

Insomma, in un sol colpo di legge si ottennero risultati clamorosi: mani sempre più libere delle amministrazioni (meglio ancora: mani libere dei sindaci e dei presidenti delle province) in tutte le scelte più importanti degli enti e, prima di tutto, nella scelta dei dirigenti. Questi ultimi, nominati fiduciariamente, non avrebbero mai più contraddetto l’amministrazione politica anche nelle decisioni più temerarie. Il tutto, ovviamente, a spese dei cittadini ed affidando nelle mani di pochissimi un abnorme potere locale senza controllo.

A proposito di controlli, nel 2001, con la legge costituzionale di riforma del titolo V, vennero aboliti anche i controlli preventivi di legittimità sugli atti di Comuni, Province ed AUSL, che prima venivano effettuati dai Comitati Regionali di Controllo. Il risultato fu ed è tuttora, quello di una tutela sempre minore dei cittadini nonché l’aumento vertiginoso dei contenziosi davanti ai giudici, soprattutto dei giudizi della Corte dei Conti per responsabilità di danni all’erario, come ricorda ogni anno il procuratore generale della Corte stessa.”

I:” Non c’è che dire, Lei delinea un quadro terribile, ma non sarà per caso che lo fa perché rimpiange i bei tempi andati, durante i quali avevate la possibilità di condizionare l’azione amministrativa dei politici locali, guadagnandovi per questo l’odio giurato e imperituro di partiti come la Lega Nord (ma anche di altri ben più “democratici”)?”

Sc: “No assolutamente. Sicuramente anche tra noi c’erano persone che interpretavano male il loro ruolo istituzionale, ma erano una minoranza sparuta e ben conosciuta. Il fatto è che con queste riforme, invece, si è -volutamente e deliberatamente- creato un grave deficit di controlli sulla legalità dell’azione amministrativa.
Lo stesso ministro Bassanini si faceva un vanto del fatto di essere riuscito ad approvare una legge – diceva- “a Costituzione invariata”, ben sapendo come la legge fosse incostituzionale. La conseguenza è che, ora, sono sempre più in pericolo i diritti fondamentali dei cittadini di questo Paese, come i diritti di uguaglianza, di libertà, di trasparenza, di giustizia sociale, il diritto al rispetto delle regole che sono garantiti (ancora!) dalla Costituzione Repubblicana. Una delle migliori Costituzioni al mondo, che se rispettata da tutti, non avrebbe nessun bisogno di essere modificata, come ancora alcuni vorrebbero.

Inoltre, vorrei ricordare che ai tempi di mani pulite, la categoria dei segretari comunali e provinciali è passata pressoché indenne dalla bufera giudiziaria, perché sostanzialmente formata da funzionari preparati, competenti, onesti e dotati di un alto senso dello Stato di diritto e delle istituzioni.

Per ultimo, la ciliegina sulla torta. L’approvazione di questa riforma fu fatta passare come un tassello importantissimo per vincere i ritardi della burocrazia e migliorare l’efficienza delle amministrazioni pubbliche. Bene, a distanza di dieci anni gli effetti sono sotto gli occhi di tutti, E’ migliorato qualcosa ?

I: “Lei mi fa venire l’orticaria, ma non posso controbattere nulla. E’ dunque finita la figura del segretario comunale come la conoscevamo fino alla fine degli anni 90?”

Sc: “Credo proprio di sì! La figura del segretario comunale, notaio, garante della legalità, delle minoranze in consiglio comunale e dei diritti dei cittadini è definitivamente finita. Devo dire che a questa fine hanno contribuito, in primis, gli stessi nuovi segretari comunali ed anche quelli vecchi, che hanno cercato di approfittare della situazione per fare carriere strepitose, strappare incarichi strapagati e fare le scarpe ai loro stessi colleghi. Anche io sono arrivato dopo 23 anni di servizio a non poterne più. Ho scelto di cambiare lavoro, se ci riesco, perché non sopporto più di dover vedere situazioni non gradevoli, che non mi piacciono più, anche se credo di essere riuscito finora a conservare la schiena dritta pure in questi anni di ignominia della categoria e della pubblica amministrazione.

Occorre anche ricordare che, ad oggi, il contratto di lavoro dei segretari non è ancora stato rinnovato dal 2001 ed è rimasto l’unico del pubblico impiego fermo al primo CCNL.

Solo dieci anni fa eravamo oltre 7000 segretari per circa poco più di 8000 enti, oggi siamo rimasti 4000 e rotti. Si registrano anche per questo situazioni paradossali: segretari che sono incaricati in cinque Comuni contemporaneamente, il che fa spesso dire che, stando così le cose, il segretario non serve più a nulla.

Ci sarebbero tante altre cose da dire, ma la carità di patria mi impone di tacere. Gli addetti ai lavori sanno bene di cosa parlo.

I cittadini comuni, invece, dovrebbero preoccuparsi seriamente della tragica situazione attuale negli enti locali, nelle società pubbliche che gestiscono servizi (fenomeno oggi sempre più diffuso e sempre più preoccupante) e in genere nella pubblica amministrazione per quanto riguarda il tema della legalità.

I: “Infine un’ultima domanda, forse un po’ provocatoria, se vuole.
Ma in tanti anni di lavoro accanto al potere non mi dica che non ha nessuno scheletro nell’armadio?”

Sc: “Se è vero che chi è senza peccato scagli la prima pietra, non dirò di essere senza peccato.

Può sembrare strano e capisco di fare forse la figura del fesso, però posso affermare con assoluta sicurezza: a) di non avere mai preso più dello stipendio che mi spettava (forse, in qualche occasione, come arretrati, inquadramento, galleggiamento ecc. ho preso anche qualcosa in meno e chiedo scusa per questo ai miei figli e a mia moglie), b) di non aver fatto carriera per grazia ricevuta, e, soprattutto, c) di non essere passato sul cadavere di nessun collega. Quanto al rapporto con i cittadini, ho sempre cercato di non pregiudicare nessuno e anzi di aiutare tutti. Ho aiutato anche gli amministratori, quando magari si trattava di fare un’interpretazione della legge più coerente con gli interessi dei cittadini e della comunità, anche se ho dovuto fare per questo delle forzature, diciamo, a fin di bene.
Ma se è vero che le vie dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni, sicuramente ho peccato e chiedo perdono.

Se mi consente, però, vorrei terminare questa breve intervista affermando che una società civile e democratica non può sopportare a lungo lo squilibrio tra i poteri che la compongono, come quello che si sta verificando attualmente. Sovente sento parlare dai politici, da me frequentati per dovere di ufficio, che il primato della politica è sacrosanto, intendendo con questo dire che loro (i politici) devono prevalere su tutti.

Non è così, non è assolutamente così. Prima di tutto viene il primato della legalità e dei diritti fondamentali della persona umana. Dopo si può ragionare di tutto.

Nessun potere (politico, giudiziario, esecutivo), inoltre, può essere esercitato senza controllo e tutti coloro che impersonano le istituzioni pubbliche o private devono rispettare le leggi dello Stato.

Questa è l’unica base di partenza comune ed imprescindibile che si deve necessariamente premettere a qualsiasi ragionamento di riforma dello Stato e della società italiana.

Occorre riaffermare il primato della legalità e delle regole condivise ed applicate a tutti senza condizioni, se vogliamo che l’Italia diventi finalmente un Paese “normale”.

Sullo stesso argomento leggi l'articolo sul futuro dei segretari (aprile 2004).

6 commenti:

Nikita ha detto...

Com'è difficile riemergere dalla lettura di questo lungo post e riuscire a scrivere un commento che abbia un minimo di significato...E' sconcertante vedere come sia facile travestire di legalità il fare i propri interessi in nome del popolo italiano.Ma, scusate , non in mio nome...mi dissocio.


Nikita

Franca ha detto...

Concordo pienamente con quando dice questo Segretario comunale, anche se, come lui stesso ammette, qualcuno di colore diverso dall'amministrazione in carica magari qualche bastone tra le ruote ogni tanto cercava di metterlo.
Uno delle cose più negative per l'amministrazione pubblica è stata senz'altro l'eliminazione del Comitato Regionale di Controllo, cui si poteva accedere per far verificare la legittimità degli atti di Giunta e Consiglio.
Adesso le opposizioni in pratica non hanno più nessuna possibilità di controllo e si assiste ad azioni sempre più spregiudicate da parte delle amministrazioni pubbliche.
Un Consigliere nella sua veste istituzionale non ha neanche diritto di ricorrere al TAR (costi permettendo) perchè non gli viene riconosciuto l'interesse personale.
Restano quindi solo gli strumenti "tecnici": Corte dei Conti, Procura della Repubblica e Osservatorio dei Lavori Pubblici.
Il controllo sull'operato della pubblica amministrazione, a parte fatti eclatanti, è diventato quasi una chimera

Anna ha detto...

Mbè sn contenta almeno che riesco a leggere queste cose grazie al tuo blog..

rob ha detto...

Nikita: prometto di non fare più post così lunghi, ma cose da dire ce ne sarebbero tante... Quanto a dissociarsi è uno dei motivi per cui voglio cambiare lavoro e spero di riuscirci presto, anche se so benissimo che ormai tutta la pubblica amministrazione italiana è condizionata fortemente dalla politica (con la p minuscola).

Franca: è chiaro che anche nella categoria dei segretari c'era qualche mela marcia, ma oggi che sono scelti dal sindaco non rappresentano più una garanzia per l'opposizione e per i cittadini e credo che il risultato di oggi sia peggiore dello status quo ante.

Anna: grazie del tuo commento, anche se mi rendo conto che i non addetti ai lavori fanno fatica a comprendere certi meccanismi, ma se si vuole diventare cittadini responsabili e coscienti bisogna impegnarsi.

Kniendich ha detto...

Terrificanti sono soprattutto i motivi per i quali la figura del segretario comunale è cambiata in questi 10-15 anni... la morale della storia, che non è assolutamente una favola, è che il cittadino da noi nel nostro (più loro comunque) "bel" paese è visto come un mezzo per arrivare a scopi economici senza alcuno scrupolo, confidando nel fatto che in ogni caso, chi impone le leggi è sicuro che prima o poi il cittadino le deve seguire, vuoi pagando le tasse, vuoi corrispondendo voti in cambio di "grazie ricevute" o da ricevere... insomma, chi non ha potere di parola in Italia è solo un trampolino dal quale effettuare salti di ogni tipo per arrivare a scopi di ogni tipo...

Ancora una volta mi tocca dire ... povera italia ( i minuscola sempre...)

Ti abbraccio carissimo

Il Mari ha detto...

Come al solito ti ringrazio per aver fatto capire meglio come funzionano le cose in Italia.
Avrei preferito sapere che funzionavano meglio, ma... speriamo che cambino.
Soprattutto speriamo che certi ruoli siano ricoperti da persone come te.
Un abbraccio.