domenica 18 maggio 2008

Anche l'ultimo post è difficile...


Un anno fa circa, il 24 maggio, feci il primo post di questo blog e non sapevo ancora dove volevo andare a parare.

Avevo un'esigenza personale all'inizio. Quella di sfogarmi di tante cose che avevo dentro, che mi urlavano dentro. Cose che vivevo tutti i giorni e che, forse, non sopportavo più e avevo bisogno di dirlo, di comunicarlo al mondo. Forse per trovare solidarietà, condivisione, comprensione e dialogo.

Sono passati dodici mesi, velocemente e intensamente. Ho cambiato lavoro, casa e prospettive. E' cambiato il Governo di questo amato/odiato Paese, il prezzo del petrolio è salito alle stelle, l'opposizione è sparita, è cominciata la caccia all'immigrato, al rom. L'informazione e la libertà di espressione sono, forse, in pericolo, ma lo erano anche un anno fa.

Sinceramente, credo che ci stiamo assuefacendo al male e al peggio dei nostri vizi umani.

Un anno fa si parlava di bullismo nelle scuole come casi isolati, oggi è ormai una non-notizia: almeno un paio di volte la settimana si legge qualcosa sui giornali.

In Campania, succede di tutto e di più, comprese le rappresaglie nazi-camorriste contro i campi rom e lo Stato lascia fare,

In Sicilia, ragazzi dai 15 ai 18 anni, italiani (non extracomunitari, si badi), uccidono barbaramente, confessano e poi chiedono al magistrato:"Ora che ho detto tutto, posso andare a casa?"

Al nord, altri omicidi e altre tragedie e poi il 60% delle aziende non sono in regola, per il lavoro nero e per la sicurezza. In Italia la percentuale del lavoro nero è quasi del 30% e ogni anno tra tasse, contributi previdenziali e altro si evadono più di 120 miliardi di euro (le stime sono fatte dall'Ocse per difetto e non comprendono il giro d'affari delle organizzazioni criminali).

C'è poco da dire, mi sembra che ce ne sia d'avanzo!

Stamani piove a dirotto (sono le 6.30) ed il tempo non induce all'ottimismo, però vi assicuro che non ho più voglia di continuare, per una serie di motivi.

Anzitutto, ci sono molti blog di denuncia e di informazione libera, molto migliori del mio e sono aggiornati più frequentemente.

Poi, credo che, esaurita la funzione terapeutica che il blog ha avuto per me e constatato che siamo sopraffatti dal male, ritengo solo un esercizio sterile e masochistico ripetere su questo blog quanto si può trovare, in qualità migliore di questa, su altri siti.

Dunque, dopo un anno di vita, questo blog chiude anche se lo lascerò in rete senza cancellarlo, almeno per ora (nulla è definitivo a questo mondo).

Auguri a tutti, ne abbiamo bisogno!

mercoledì 14 maggio 2008

Lettera aperta dei bloggers italiani al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Caro Presidente,
Viviamo in un momento della storia italiana in cui è necessario ricordare e riaffermare principi che sono essenziali per i diritti umani e che sembravano ormai conquistati e parte della nostra società.
In particolare, ci sembra, in questi ultimi giorni, che il diritto all'informazione ed a manifestare, apertamente e liberamente, il proprio pensiero sia messo in pericolo da atteggiamenti repressivi di organismi e potentati politici e tecnocratici che vorrebbero impedire qualsiasi forma di critica e di discussione su persone che rappresentano istituzioni pubbliche, mentre per il solo fatto che costoro sono in quella posizione, essi dovrebbero essere al di sopra di ogni sospetto.
Se questi uomini politici si sentono diffamati dai giornalisti liberi, diciamo loro che ci sono rimedi giuridici offerti dal codice civile e penale per tutelarsi, ma sarebbe grave che, senza accertare la verità dei fatti denunciati dal giornalista, questi venisse preventivamente allontanato ed impedito dell'uso dei mezzi di informazione, come purtroppo è già successo in passato con giornalisti del calibro di Enzo Biagi,
Ricordiamo a noi stessi che in Italia l'art. 21 della Costituzione tutela la libertà di espressione e dichiara che la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Per questo, signor Presidente, ci rivolgiamo a Lei affinché non permetta che la Costituzione venga disattesa.
Siamo cittadini di uno Stato democratico, vorremmo che rimanesse tale.
Grazie!

Chiunque lo ritenesse, può copiare e incollare sul suo blog questo post.
Credo sia importante farlo circolare.

sabato 10 maggio 2008

PEPPINO IMPASTATO



Il nove maggio 1978, giorno del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro a Roma, a Cinisi (PA) veniva ucciso dalla mafia il grande Peppino Impastato. Eroe siciliano, partigiano della libertà dalla mafia, lasciato solo allora e oggi quasi dimenticato.
Se non fosse per il bellissimo film di Marco Tullio Giordana del 2000 (ci sono voluti 22 anni!) I cento passi, interpretato dal bravissimo Luigi Lo Cascio, forse a conoscere la storia di Peppino sarebbero rimasti in pochi.
Quando lo rivedo e quando sento questa canzone dei Modena City Ramblers io mi commuovo sempre...
Guardate il bellissimo video.


E la poesia scritta dai suoi amici e cantata da CARMEN CONSOLI non è da meno.

E per chi volesse conoscere meglio Peppino ecco il suo sito.

Grazie Peppino, spero di poterti incontrare e abbracciare prima o poi...

mercoledì 7 maggio 2008

W la satira...

Dati i tempi dobbiamo ripescare negli archivi delle vecchie gags satiriche di Corrado Guzzanti, perché per il momento (e per i prossimi anni a venire) di nuove possibilità di satira non ne vedo proprio...
Facciamoci due belle, amare risate e pensate che sono state ideate nel 2002, sei anni fa, ma sempre attuali:



e ancora, IL PIANO ORIGINALE, MITICO CORRADO!!!



La bomba finale:

martedì 6 maggio 2008

Le mani sulla città

Il titolo del post è lo stesso di un celebre film di Franco Rosi del 1963. Il film trattava un tema molto interessante e all'epoca ancora poco conosciuto, quanto di forte impatto sociale.
Il tema dei palazzinari è giunto ai nostri giorni ancora fresco e di grande attualità come allora.
La trasmissione di Report su Raitre del 4 maggio scorso mi ha fatto riflettere su come è stato rovinato il territorio da nord a sud, insomma in tutte le regioni d'Italia.
Di questa situazione hanno grande responsabilità anzitutto gli amministratori locali, sindaci ed assessori, poi i tecnici urbanisti, architetti e ingegneri (ne ricordo uno che avevamo soprannominato "metrocubo" perchè parlava solo di quello) che hanno avallato decisioni scellerate e motivate spesso solamente dalla sete di denaro.
Del resto che ci vuole? E' semplice moltiplicare i soldi investiti nei terreni.
Si acquistano terreni agricoli a volore commerciale bassissimo, poi si fanno approvare (non chiedetemi come perché lo sanno anche i bambini dell'asilo) dei piani regolatori che li rendono edificabili, perché, si sa, c'è sempre bisogno di case, di capannoni e di ipermercati. Non solo, se per caso il terreno agricolo che viene trasformato in edificabile non ha una cubatura sufficiente (cioè un indice di edificabilità abbastanza remunerativo), si chiede una variante specifica all'amministrazione comunale, per aumentarne l'edificabilità e, quindi, il valore. In fin dei conti così ci guadagna anche il Comune che incassa più oneri di urbanizzazione (che si pagano in base ai metri cubi edificati), ma il costruttore magari raddoppia, triplica, quadruplica il guadagno ed il futuro acquirente della casa si trova ad abitare in un alveare degradato e senza servizi.
Ma che problema c'è? E' quasi un'opera di bene, Si fanno più case, che sono necessarie e si costruiscono più strade, acquedotti, fognature eccetera. In altre parole si sfrutta meglio il territorio. Ma tutto questo potrà andare avanti all'infinito?
E. soprattutto, che fine fa tutto questo plusvalore dei terreni?
Si diminuiscono i prezzi delle case? Non ci risulta!
Si costruiscono scuole, asili nido, ospedali, case di riposo e infrastrutture varie per una migliore qualità della vita? Non mi pare!
Si fanno regali agli amici? Chissa...
Nel frattempo sappiamo che il 50% delle società, comprese quelle immobiliari sono in perdita e non pagano tasse.
In tutte le grandi città italiane ci sono storie di piccoli impresari edili, poi imprenditori, diventati grandi industriali e, sempre più in alto, qualcuno è diventato anche un grande statista, governatore di popoli, ma anche nelle più piccole città si fanno affari e credo che ogni cittadino possa verificarlo personalmente.
C'è del marcio in Danimarca ? Non lo so, so però che in Italia ci sono molte cose che non quadrano e non mi piacciono affatto.

sabato 3 maggio 2008

Suor Ilaria


Tra le persone che voglio ricordare in questo sito, per la loro vita e per le cose che hanno fatto in vita (e che potranno ancora fare), c'è questa suora.

Una persona semplice ed allo stesso tempo di grande spessore umano.
Una vita per gli altri e per il bene.
Non è facile parlare di suor Ilaria Meoli, chi l'ha conosciuta, poco, come me, ha l'amaro in bocca di non aver avuto la possibilità di conoscerla più a fondo e di non poter parlare ancora con lei.

Rimpianto e rammarico, perché è morta giovane, in Africa, in missione. Fra quindici giorni avrebbe compiuto 38 anni! E' morta mentre stava lavorando ad un grande progetto, un ospedale per i bambini del Centroafrica, quei bambini che voleva aiutare a soffrir meno.

Rimane però la felice memoria per una persona appassionata della vita, con una grande fede in Dio e con il sorriso nel cuore.

Io ho avuto il privilegio di conoscerla, ma avrei voluto approfondire, creare un rapporto di amicizia e di conoscenza più profonda.

Sei stata una meteora, ma mi hai dato un po' di luce e di conforto.

Grazie suor Ilaria!

Annozero, si ricomincia!

In Italia siamo rimasti davvero all'anno zero, come vuole forse far intendere la trasmissione di Michele Santoro.
Non amo far polemica su queste pagine, ma ho fatto passare due giorni prima di scrivere della mia indignazione per quello che è successo nella trasmissione Annozero, giovedì sera su raidue.
Premetto che ritengo la televisione pubblica inguardabile, come quella privata, se non fosse per qualche sporadica rubrica di informazione e di documentari. Cito a memoria: Report di Milena Gabanelli, Ballarò, Annozero, Alle falde del Kilimangiaro (con una garbatissima Licia Colò), per un pugno di libri, e qualche trasmissione di La7. Aggiungiamoci qualche films, anzi molta pubblicità con qualche scena di films e il quadro della televisione che vedo, quando ho tempo da dedicargli, è completo.
Cosa è successo l'altra sera ad Annozero lo potete vedere su youtube, sui video del Corriere della sera e, comunque, in rete c'è ampia documentazione. Ho deciso che non metterò il video di un ospite della trasmissione (Vittorio Sgarbi) che insulta ripetutamente alcune persone che non la pensano come lui ed in particolare Marco Travaglio, che è stato bravissimo a non scendere sul piano della rissa. Io, che ho ultimamente sviluppato grandi doti di incassatore, non ci sarei riuscito di certo.
Oggi, leggo i giornali e vedo che la Rai (Petruccioli) attacca Santoro e la sua trasmissione per aver trasmesso alcuni interventi di Grillo.
Siamo davvero alle comiche finali, ma forse sono solo quelle iniziali, il crescendo è in itinere...
Ma come? La trasmissione era sul fenomeno popolare di Beppe Grillo (il 25 aprile ha portato in piazza a Torino circa 50.000 persone), cosa doveva trasmettere? Gli interventi di Berlusconi?
Su questo tema poi si è scatenato l'attacco dell'assessore alla cultura (!?!) di Milano, che tra parolacce ed insulti interrompeva continuamente Travaglio, Norma Rangeri e Santoro, i quali essendo individui liberi e senza protettori potevano benissimo essere attaccati a fondo. Il nostro coraggiosissimo paladino delle libertà, infatti, si è guardato bene da insultare o anche interrompere -per esempio- il presidente dell'ordine dei giornalisti...
Ed ora Petruccioli ci viene a dire che Annozero è servito ad amplificare la voce di Grillo ed i suoi insulti al Presidente della Repubblica e ad Umberto Veronesi.
Nessuna censura o parola di sdegno per gli interventi di Sgarbi (che vi invito a riascoltare in rete per capirne la portata intellettuale).
Alcune considerazioni.
Mi pare che qualche personalità autorevole dovrebbe intervenire, se vogliamo che l'Italia non diventi il finalino di coda della classifica mondiale dei paesi dove non esiste o è molto limitata la libertà di stampa e di opinione (che volete, sono un inguaribile romantico, aspetto sempre l'arrivo dei nostri che salvano la situazione)!
Proprio stamane ho sentito il segretario generale dell'ONU, Ban Ki-Moon, che ha detto che la libertà dell'informazione è la prima condizione per uno stato libero e democratico.
Non sono d'accordo su tutto quello che dice Grillo, l'ho già detto e lo ripeto, non sono per nulla d'accordo soprattutto su come le dice, ma rappresenta comunque un fenomeno di cui parlare liberamente ed oscurarlo in televisione certo non risolve l'eventuale problema che pone e che rappresenta. Infatti, se riesce a far andare in piazza tanta gente, anche se non si vede in televisione, forse qualcuno dovrebbe preoccuparsi...
Grillo è comunque una persona, soggetto di diritti e di doveri, imputabile penalmente, e risponde personalmente di quello che dice, ma perché non dovremmo saperle o parlarne? Non per questo si dimostra di condividerle.
Le cose che dice Veronesi sugli inceneritori sono di dominio pubblico, si trovano su youtube, basta inserire nel motore di ricerca le parole chiave: "Veronesi, inceneritori".
Infine, se queste sono le premesse del futuro che ci aspetti, che Dio ci aiuti.