sabato 27 ottobre 2007

Contadini e pastori sardi fanno lo sciopero della fame.


Nel 1988 una legge della Regione Sardegna, approvata per promuovere l'agricoltura nell'isola, incentivava i contadini e i proprietari di piccole aziende agricole a chiedere finanziamenti alle banche per migliorare la produzione agricola. L'incentivo abbatteva di dieci punti i tassi di interesse per i debiti contratti con le banche.
Nel 1991 la UE (comunità europea) dichiarava illegittima quella legge regionale e di conseguenza i debiti degli agricoltori (oltre oltre 700 milioni di euro) hanno portato al fallimento 5000 piccole aziende.
Molti di questi agricoltori disperati, sono stati richiamati dai paesi esteri dove erano emigrati e lavoravano serenamente, e invitati a ritornare nella loro terra e a investire i pochi risparmi di una vita di lavoro e sacrifici. Oggi hanno perso tutto e non per colpa loro. Le banche non battono ciglio e anzi si stanno fregando le mani, come Arpagone, perché sanno che quei terreni agricoli, messi all'asta e acquistati magari dalle loro società immobiliari, un giorno non molto lontano, potrebbero diventare un investimento immobiliare molto proficuo (sardegna+mare+speculazione edilizia).
La vita di migliaia di persone e la serenità delle famiglie non interessa agli speculatori. Qualcuno, disperato, si è già suicidato. Ma... the business is the business e i finanzieri non credono alle lacrime.
Solidarietà ai contadini di Decimoputzu che fanno lo sciopero della fame.

14 commenti:

Dott. Davide Longo ha detto...

Brutta storia, non ne ero a conoscenza.
Dell'indifferenza delle banche non mi meraviglio, ma l'errore dell' Ue è clamoroso.
Ma il nostro governo non è a conoscenza di tele problematica?

nonsisamai ha detto...

non ne sapevo nulla...

Nadia ha detto...

Tutto gira sempre intorno al business...e questa povera gente intanto è l'unica a farne le spese.
Pensa te, stasera pure di questo ci metti a conoscenza...
Deludente...
Ciao Rob, buona domenica :-)

Lara ha detto...

Sembra la trama del film "Giorni e Nuvole" - MA NON E' UN FILM, è UNA VERGOGNA europea, nazionale, del Capitale con la C maiuscola, delle Banche-sanguisuga e di tutto questo mondo che va alla deriva..

Ciao Rob, a presto!

Nikita ha detto...

Chissà perchè dei poveri cristi non importa mai a nessuno, chissà perchè questa notizia è passata sul tg nazionale quasi in sordina, come se fosse l'ennesima beffa della comunità che, tutto sommato, si poteva liquidare con un servizio di pochi minuti. Commovente vedere le lacrime dei poveri contadini che venivano intervistati, certo, ma poi più nulla.Se chiediamo all'uomo della strada se ha mai sentito questa notizia, ci guarderà un pò stupito e dirà di no,ma se gli chiediamo se sa cos'è "l'isola dei famosi" lo saprà certamente, anche se non l'ha mai vista, perchè è impossibile non esserci incappati almeno una volta facendo zapping.E così mentre cercano di riempirci la testa di spazzatura per non farci pensare, qualcuno perde tutto. Tutto quello per il quale ha lavorato una vita intera nell'indifferenza generale di chi può fare qualcosa, ma non fa. A noi, purtroppo non resta altro che informare e informarci...poco, troppo poco...

Nikita

Sturm und Drang ha detto...

Le banche sono vergognose!

AndreA ha detto...

GRAZIE ROB!
Te lo dico da sardo...
A presto!!

Kniendich ha detto...

Non credo che la UE abbia sbagliato la mossa, piuttosto credo che abbassare di 10 punti i tassi di interesse per i debiti contratti con le banche, sia stato un espediente tutto italiano per aggirare le responsabilità a carico di organi economici italiani o addirittura dello stesso governo. La UE non avrebbe potuto avallare una simile discrepanza rispetto gli altri paesi europei; invece il nostro stato avrebbe potuto contribuire a sollevare le sorti di questa povera gente che oggi alla luce di un consumismo del tutto sfrenato ed egoistico, appare quasi anacronistica.
La categoria dei lavoratori agricoli è allo sbando in Italia per la mancanza di attenzione da parte degli organi di competenza, e tra pochi anni credo che per acquistare un frutto genuino si dovrà attendere che qualche laboratorio ce lo crei chimicamente...

Nulla è più come prima, purtroppo.

Ti saluto carissimo..

rob ha detto...

Davide: è clamoroso ma la UE tutela il libero mercato, mentre si sa che in Italia non esiste il libero mercato, ecco perchè dovrebbe intervenire il Governo.

nonsisamai: in Italia, non si sa mai !!!

Orchidea blù: questo è niente, ci sono cose che voi umani non ne avete nemmeno idea...
Ciao bea.

Dama verde: molte vergogne e poco onore di questi tempi in Italia.

Nikita: è già una cosa che l'articolo sia uscito sul Corriere della sera...

Greg: l'hai detto !

Andrea: la cosa riguarda tutti e non solo i sardi... a presto.

Kniendich, come al solito hai detto bene, la UE non poteva fare diversamente, mentre Banche, Regione e Governo sì!
un abbraccio.

Il Mari ha detto...

Quanto scrivi conferma che ci sono dei poteri molto forti in Italia.
Forti e intoccabili.
Uno di questi sono le Banche che continuano a sfruttare il lavoro della povera gente per poi lasciarli in braghe di tela.
Non mi stupire se alla fine fossero proprio le banche a speculare su quei terreni.

rob ha detto...

Si caro Mari, purtroppo è così, ma le banche non sono dei mostri immateriali, dietro ci sono le persone che comandano e che usano il potere del denaro per imporre le loro leggi non civili e non democratiche.

JANAS ha detto...

sai che anche io ..sardissima ... non sapevo niente di tutto questo? il tuo blog.. si sta rivelando veramente molto interessante!
Janas

rob ha detto...

Grazie janas, cerco di trovare qualche notizia che purtroppo l'attuale establishment mediatico non fa emergere al grande pubblico.
L'informazione è potere, mai come oggi...

JANAS ha detto...

..giusto per precisare, che non è retorica dire che la storia, purtroppo si ripete, ecco un verso di un inno sardo scritto contro la prepotenza feudale dei proprietari terrieri. Questo canto di protesta popolare è stato composto alla fine del 1700 da Francesco Ignazio Mannu:

5 Come se si trattasse di una vigna
o di una tanca, un campo,
anno ceduto i villaggi,
gratis o a buon mercato,
come un gregge
di pecore
uomini e donne
coi loro figli hanno venduto.

Per poche migliaia di lire
e talvolta per niente,
eternamente schiave
tante popolazioni,
e migliaia di persone
sono schiave del tiranno.
povero genere umano,
povero popolo sardo

Dieci o dodici famiglie
hanno spartito fra loro la Sardegna,
in modo indegno
se ne sono impossessate(...)

Il sardo nasce assoggettato
a mille obblighi;
tributi e tasse
che versa al signore,
in bestiame e grano,
in danaro e in natura,
e paga per il pascolo,
e paga per lavorare la terra.

se volete leggere il testo integrale
http://www.sitos.regione.sardegna.it/nur_on_line/inni/procura.htm