lunedì 16 luglio 2007

I furbi e i fessi


Domani parto per un breve periodo di vacanza e non avrò voglia di venire sul web almeno fino al 28 luglio.
Vi lascio perciò un altro elemento di riflessione sulla società italiana.

Capitolo I. - Dei furbi e dei fessi

1. I cittadini italiani si dividono in due categorie: i furbi e i fessi.

2. Non c'è una definizione di fesso. Però: se uno paga il biglietto intero in ferrovia, non entra gratis a teatro; non ha un commendatore zio, amico della moglie e potente nella magistratura, nella Pubblica Istruzione ecc.; non è massone o gesuita; dichiara all'agente delle imposte il suo vero reddito; mantiene la parola data anche a costo di perderci, ecc. questi è un fesso.

3. I furbi non usano mai parole chiare. I fessi qualche volta.

4. Non bisogna confondere il furbo con l'intelligente. L'intelligente è spesso un fesso anche lui.

5. Il furbo è sempre in un posto che si è meritato non per le sue capacità, ma per la sua abilità a fingere di averle.

6. Colui che sa è un fesso. Colui che riesce senza sapere è un furbo.

7. Segni distintivi del furbo: pelliccia, automobile, teatro, restaurant, donne.

8. I fessi hanno dei principi. I furbi soltanto dei fini.

9. Dovere: è quella parola che si trova nelle orazioni solenni dei furbi quando vogliono che i fessi marcino per loro.

10. L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi che non fanno nulla, spendono e se la godono.

............. continua .........

Queste frasi, che continuano con altri capitoli, non sono state scritte da me, ma fanno parte di un saggio scritto e pubblicato a Firenze da Giuseppe Prezzolini nel 1921 che si intitola "Codice della Vita Italiana".

Grazie al sito di Alberto Siena è possibile leggerlo anche qui, in internet.

Credo che pur essendo un pamphlet molto sintetico, abbia centrato alcune caratteristiche del popolo italico, che, a ben vedere, sono state stigmatizzate anche in tempi abbastanza lontani dai nostri. Eppure leggendolo si potrebbe dire che sia stato scritto ai giorni nostri, magari da Gian Antonio Stella,piuttosto che da Marco Travaglio o da Oliviero Beha oppure da Beppe Grillo.

Che ne pensate ? Fa riflettere, vero ?

10 commenti:

Nadia ha detto...

Fa riflettere sì e molto !Il mondo è dei furbi ,lo è sempre stato e lo sarà...però se essere furbi significa questo preferisco rimanere fessa ma con la mia dignità di persona...almeno cammino a testa alta e con la coscienza pulita...Faticherò a raggiungere i risultati, impiegherò il dopppio del tempo ma alla fine avrò anche più soddisfazione.Gran bel post..complimenti...
P.s. buone vacanze e buon relax...divertiti :-)

rob ha detto...

Grazie cara, anche io sono un fesso e sto bene così: la libertà non ha prezzo, appunto!
La cosa grave è sapere che "i furbetti del quartierino" non sono solo dei nostri tempi, ci sono sempre stati, solo che adesso sono molti di più...
A presto.

Thirthy ha detto...

Anch'io so' fessa...ma almeno sono contenta!!

buona vacanza!

Nadia ha detto...

immagino che te la stai spassando èèè?? bello stare in ferie...mentre tu stai sdraiato sotto il sole c'è chi lavora....uffa...ma perchè ho già finito le mie ferie....sig...sig...ora tutti partono...e io??? sto a guardare...UFFA...SIG!

Anna ha detto...

Buone vacanze, e si, lascai perdere il web per un po':)

Anna ha detto...

Grazie per lo spunto di riflessione. Ho subito scaricato il saggio! E' deprimente constatare quanto l'Italia non sia cambiata.

lucia ha detto...

Fa riflettere, eccome!
E "l'Italia va avanti perché ci sono i fessi", e non solo l'Italia...

rob ha detto...

Sono tornato e non so se dire purtroppo oppure esser contento...
La Grecia è bella, il mare stupendo, le notizie che ho trovato tornando in Italia deprimenti, però fa sempre effetto tornare dopo esser stato via per Sono il solito sentimentale... però davvero questo Paese deve cambiare se vogliamo sopravvivere.
Grazie per essere stati qui, mi siete mancati... prometto che verrò a trovarvi entro stasera.
Buone vacanze a chi le deve fare, io ritorno a macerarmi il fegato.

Il Mari ha detto...

Ciao, scopro il tuo blog per sbaglio e mi faccio incantare dalle parole. Mi sento più fesso che furbo. Arrivo alla fine e scopro che la riflessione sul popolo italiano non è stata scritta recentemente, ma potrebbe essere stata scritta oggi. Allora mi domando cosa è cambiato in questi anni in Italia. Niente! Faccio come il solito il confronto con altri popoli europei e mi rendo conto che siamo proprio italiani in tutto. Ma la mia riflessione finale è... cambieremo mai!?!

rob ha detto...

Ciao Maurizio, benvenuto.
Io credo che noi possiamo cambiare, anzi direi che noi possiamo tornare ad essere un popolo serio, onesto, laborioso, civile. Lo credo perchè in realtà la maggioranza degli italiani è così, altrimenti si sarebbe già andati gambe all'aria da un pezzo.
Lo credo perchè anche nel passato eravamo meglio di così. Nel risorgimento italiano ci sono eroi, storie e situazioni a sufficienza per affermare, senza tema di smentite, che siamo un grande popolo.
Basterebbe far conoscere, diffondere ed imitare i buoni esempi.
Un compito arduo, perchè il peggio, il trash, la m..da è sempre lì pronta ad affermarsi. Come dicono gli economisti, se non vi sono provvedimenti, nel liberismo sfrenato, la moneta cattiva scaccia sempre quella buona...
Un compito ancora più arduo, visto che chi dovrebbe farlo per mestiere, scuola e università, spesso non lo fanno, anzi...
visto che i nostri governanti sono i peggiori che ci potevano capitare dopo il fascismo (e non è detta l'ultima parola perchè il peggio non è mai morto!).
Starebbe a noi cittadini qualunque, cercare di far risorgere questo Paese... Auguri a tutti, per parte mia cerco di diffondere i buoni esempi e di dare incoraggiamento soprattutto ai giovani (visto che solo loro potranno salvarci).