mercoledì 22 agosto 2007

Antonino Scopelliti: una persona da non dimenticare.

Per la serie eroi borghesi voglio ricordare su queste pagine una persona davvero speciale che ha fatto il proprio dovere fino alla morte.
Antonino Scopelliti, mio conterraneo, fu definito anche giudice solo.
Fece il Pubblico ministero presso la Cassazione nel primo maxi processo a Cosa Nostra, quello istruito da Giovanni Falcone, per intenderci.
Venne ucciso in Calabria nel 1991, a causa del suo profondo senso del dovere come molti altri giudici, per la sua morte non è ancora stata fatta giustizia e, purtroppo, ormai sta per essere dimenticato dai più, ma soprattutto dalle istituzioni.
Ci sono centinaia di morti ammazzati dalle organizzazioni criminali che comandano in alcune parti del paese, grazie anche all'incuria colpevole di tutti, quasi tutti sono commemorati e ricordati in diverse occasioni, ma Scopelliti è stato ormai quasi dimenticato. Non è giusto!


8 commenti:

Il Mari ha detto...

Certo che ricordo Scopelliti, come puoi non ricordarlo!
Mi sembra che solo le istituzioni lo abbiano dimenticato.
In Italia ci sono troppe cose che non vanno, o gli italiani si trasferiscono tutti all'estero oppure prima o poi dovrà succedere qualcosa.
Come possiamo fare per cambiare le cose? Siamo veramente impotenti di fronte a un degrado generalizzato dello Stato?
Aspetto un tuo parere. Mari

Sturm und Drang ha detto...

Lo Stato non fa mai abbastanza per chi è morto per lo Stato.

rob ha detto...

Caro Maurizio e caro Greg, il discorso si ricollega a tutti quelli che abbiamo fatto finora. Democrazia, partecipazione, libertà giustizia fiscale e sociale, rispetto delle regole e delle leggi sono tutte parole di legalità e civiltà.
Quando però tutti sono troppo indaffarati a fare solo i propri interessi, dal cittadino qualunque al parlamentare o al ministro, e non a preoccuparsi dei problemi della società in cui vivono e nella quale ha un senso la loro piccola vita, allora non c'è storia.
Nel caso specifico della mafia, della 'ndrangheta ecc. ci sono due cose che si devono fare.
La prima riguarda il controllo effettivo e risanamento sociale del territorio in cui queste organizzazioni trovano proseliti e prosperano. A San Luca, in Calabria sono dieci anni che non riescono nemmeno a finire la caserma dei carabinieri,pur essendo in corso i lavori appunto da dieci anni! E così in tanti altri paesi della Calabria e della Sicilia, come si può pretendere che i cittadini onesti (e sono tanti) denuncino i soprusi e i crimini se poi sono abbandonati a loro stessi, sotto la minaccia del crimine ?
Risanamento sociale, significa portare lavoro in queste terre, i giovani onesti non devono essere costretti ad emigrare per lavorare, devono trovare lavoro senza clientela o sottomissioni al potente locale o romano. Significa anche rompere il ricatto elettorale, che pure esiste. Non ci sono libere elezioni democratiche in queste terre e tutti fanno finta di non saperlo! Ma vi rendete conto?
Altra cosa fondamentale è quella di controllare i flussi di denaro che queste organizzazioni generano, flussi di denaro che sono incredibili. Solo la 'ndrangheta "muove" circa 50 miliardi (MILIARDI) di euro l'anno. Evidentemente, non è un problema solo calabrese o siciliano...
Le banche di Milano o di Francoforte ne sanno qualcosa ???
Sono tanti i provvedimenti che si potrebbero adottare in uno Stato davvero civile, democratico, di diritto, ma evidentemente non si vuole e i motivi sono sotto gli occhi di tutti...

Kniendich ha detto...

E' confermato purtroppo, che oramai in questa società ci sono vittime di serie A e vittime di serie B, quelle cioè che per intenderci non incrementano le vendite di nessuna testata giornalistica o quelle che anche parlandone non regalano una "adeguata" visibilità mediatica. E' terribile, il sangue è rosso come quello del povero Falcone...ma Scopelliti probabilmente non ha un albero su cui apporre i vari messaggini della gente che (non tutte) spera di essere ripresa dal tg di turno. E' brutto ripetersi ma credo che almeno i suoi concittadini dovrebbero impegnarsi un pò di più nel dare lustro ad un eroe che è morto per migliorare la nostra società...magari piantando un albero e poi chissà se i media se ne interesseranno... almeno quelli più cinici... Un caro saluto.

nonsisamai ha detto...

e' giusto continuare a parlarne...

Nadia ha detto...

E' così purtroppo..quando succede il fatto gran clamore per giorni e giorni poi...tutto finisce nel dimenticatoio...Tante stragi sono state dimenticate...:-)
Ciao caro :-)

rob ha detto...

...

Grazie a tutti per essere intervenuti.
I morti ammazzati dalle mafie di vario genere sono ormai tantissimi anche tra le persone comuni, anche solo perché avevano avuto la sfortuna di assistere ad un altro omicidio e, quindi, costituivano un pericolo.
E' una situazione insostenibile per chi ci vive, irreale per chi pensa dal di fuori che magari la colpa di ciò è solo della stessa gente che tollera queste cose. In realtà la gente normale avrebbe il diritto di vivere normalmente senza dover andare in giro armata per difendersi o senza essere costretta a testimoniare crimini commessi sotto gli occhi di tutti, a rischio della vita sua e dei suoi suoi cari.
E' sicuramente una situazione complessa, difficile, ma Falcone -a chi gli chiedeva se la mafia poteva un giorno essere sconfitta definitivamente- rispondeva sempre che la mafia è un fenomeno umano, che ha un inizio e una fine, come tutte le cose umane e che, appunto come tutte le cose umane, può essere debellato se solo si volesse.

Mimmo ha detto...

gli italiani hanno la memoria corta...cortissima...